Ragazzino ferito da un colpo di pistola, indagato anche il padre. Ma a sparare sarebbe stato uno degli amici

L’ arma da fuoco dalla quale è partito il colpo è stata sequestrata. Lo sparo è avvenuto in garage, ma all’arrivo degli inquirenti nessuna traccia di sangue, come se la scena fosse stata ripulita.
L’AQUILA. È indagato per omessa custodia dell’arma il padre del ragazzino ferito da un colpo di pistola alla gamba lunedì sera. A premere il grilletto, nel garage di Cese di Preturo, sarebbe stato l’amico coetaneo. A svelarlo l’esame dello Stub, effettuato dalla polizia scientifica, a cui sono stati sottoposti tutti i protagonisti della vicenda. Un test che rileva i residui di polvere da sparo, con apposito tampone tra il pollice e l'indice, e l’analisi con il microscopio a scansione elettronica, che non lascia spazio ad interpretazioni. L’arma è stata posta sotto sequestro. Resta poco chiara la posizione della madre, che potrebbe essere indagata per false dichiarazioni e procurato allarme. Inoltre, nel garage, teatro dell’incidente, non risultano evidenti tracce di sangue ma il tutto sarebbe stato ripulito accuratamente. Ad accertare se il colpo sia partito accidentalmente o al culmine di un litigio saranno la Procura e quella per i minorenni. Aperto un fascicolo dal pm Guido Cocco e indagini affidate alla dirigente della Mobile Roberta Cicchetti.
LA PRIMA VERSIONE
L’allarme è scattato alle 18 di lunedì sera, dopo la corsa al pronto soccorso pediatrico di una madre terrorizzata che aveva accompagnato il figlio raggiunto da un colpo da arma da fuoco al polpaccio. Sono stati i sanitari a segnalare l’accaduto agli agenti del posto fisso di polizia che hanno fatto scattare l’allarme. Da un primo racconto fatto dal 14enne e confermato anche dalla madre, a far fuoco contro i due amici, che stavano giocando vicino casa, sarebbe stata una persona a bordo di un’Audi che si sarebbe immediatamente allontanata. Subito la squadra volante, coordinata dal commissario Francesco D’Antonio, e la Mobile, avevano passato al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona per risalire alla targa dei fuggitivi ma della vettura non c’era nessuna traccia. Gli agenti avevano poi ascoltato anche l’amico del ragazzo che, in un primo momento, aveva confermato la stessa versione, ribadendo la dinamica dell’agguato.
LA SVOLTA IN SERATA
Sottoposto a un intervento chirurgico l’adolescente ferito è stato ufficialmente ascoltato, alla presenza dei genitori, dagli agenti della Mobile, fornendo una nuova versione dell’accaduto e spiegando che l’arma dalla quale il colpo era partito era in realtà quella legalmente detenuta dal padre per uso sportivo, sottratta dai due coetanei approfittando dell’assenza dei familiari. Il tutto accaduto all’interno del garage di proprietà della famiglia. Invenzione, quella della macchina in fuga, per coprire un gioco pericoloso che solo casualmente non ha provocato una tragedia.
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