criminalità minorile

Avezzano, tre bambini armati tentano una rapina

Con un coltello minacciano alcuni anziani, intervengono carabinieri e polizia locale, saranno segnalati ai servizi sociali

AVEZZANO. «Dammi un euro, dammi i soldi». Con un coltello tra le mani, ieri sera tre bambini hanno seminato il panico in piazza Torlonia, sotto lo sguardo atterrito di decine di persone che affollavano l’area, in una calda serata d’agosto. Si tratta di due dodicenni e di un bambino di nove anni. Uno italiano, altri due di nazionalità albanese. I tre si sono avvicinati a un gruppo di anziani che era seduto su una panchina, sul viale che si trova di fronte al palazzo dell’Ex Arssa.

La scena è questa: canotte e t-shirt colorate e scarpe da tennis si muovono nella piazza come tanti altri coetanei e mai nessuno potrebbe mai nemmeno immaginare che uno di loro sia “armato” di un coltello. I tre, intorno alle 19, si avvicinano a un gruppetto di donne anziane che si trovano insieme a un altro uomo, sulla settantina. Alle donne chiedono i soldi, poi si dirigono verso l’uomo e insistono: «Dammi le sigarette e dammi una birra».

Le anziane non capiscono subito cosa stia accadendo, d’altronde si tratta di bambini. Poi alla vista del coltello rimangono sgomente. Qualcuna alza la voce, richiamando anche l’attenzione di alcuni passanti. Da qui le prime chiamate al 112 per richiedere l’intervento dei carabinieri. In servizio nella piazza c’è una pattuglia della polizia locale. Due agenti raggiungono subito la panchina e chiedono cosa stia accadendo. Sul posto arrivata l’auto del nucleo radiomobile della compagnia di Avezzano. I carabinieri, insieme agli agenti della polizia locale, allontanano i tre bambini e chiedono spiegazioni. Un militare toglie il coltello in mano a uno dei tre. Coltello che poi viene sequestrato. I tre bambini vengono identificati e le loro famiglie allertate.

Sul posto arriva la madre di uno dei 12enni. Agitata e in preda all’ansia porta il figlio davanti agli anziani e chiede scusa. Tante volte. Pretende che il figlio chieda scusa davanti a lei e che prometta che non lo avrebbe fatto più. Intanto anche altre persone si avvicinano per capire cosa stia accadendo, richiamate dalla vista dell’auto dei carabinieri e del furgone della polizia locale. Qualcuno che ha visto la scena si allontana a testa a bassa dicendo: «Siamo arrivati alla fine del mondo. Ma come si può?». I militari hanno annotato le generalità degli anziani e quelle dei tre minorenni. I bambini probabilmente saranno segnalati ai servizi sociali del Comune di Avezzano. «Non ce la sentiamo di commentare l’accaduto», dice una delle donne che si è ritrovata il coltello puntato in faccia, «sono bambini, che potranno mai fare loro? Ci hanno chiesto i soldi con insistenza e disinvoltura».

Magda Tirabassi

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