Avvelenati dai funghi raccolti nel bosco Padre e figlio gravi a Tagliacozzo

Hanno pranzato con l’Amanita Muscaria raccolta nei boschi della Marsia, provvidenziali i soccorsi

TAGLIACOZZO. Padre e figlio avvelenati dai funghi mangiati a pranzo. È accaduto ieri a Tagliacozzo. I due, entrambi romani, sono gravi, tanto da spingere i medici a disporre il trasferimento in un centro specializzato.

Stando ai primi accertamenti, padre e figlio hanno mangiato l’Amanita Muscaria raccolta nei boschi di Marsia, località turistica di Tagliacozzo. Intorno alle 17 hanno avvertito i primi sintomi dell’avvelenamento e verso le 19,30 sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale di Tagliacozzo. Il personale in servizio si è reso subito conto della gravità della situazione e ha sottoposto i due a una lavanda gastrica. Un intervento che si è rivelato provvidenziale.

Il genitore, 70 anni, ha manifestato i sintomi più gravi. Il figlio 30enne ha raccontato del pranzo a base di funghi.

L’Amanita Muscaria, conosciuto anche come ovolo malefico o come fungo di Biancaneve, provoca disturbi gastrointestinali, formicolio, delirio, allucinazioni visive e olfattive, depersonalizzazione, sensazione di sognare (stato onirico), depressione, talvolta agitazione psicomotoria e mania suicida.

Con l’arrivo dell’autunno e con l’aumento di cercatori di funghi più o meno improvvisati sono riesplose le polemiche. Da due anni, infatti, ad Avezzano è chiuso l’ufficio dell’Ispettorato micologico della Asl. Impossibile fare controllare i funghi raccolti, almeno che non si decida di andare all’Aquila. Sul caso è intervenuto anche il Centro giuridico del consumatore presieduto da Augusto Di Bastiano.

«Per avere questo servizio», ha affermato Di Bastiano, «bisogna recarsi all’Aquila. Un fatto gravissimo e dispendioso, considerata l’intensa attività in questo settore di tutto il nostro territorio. Dove ci sono centinaia di raccoglitori in possesso del tesserino. Spero che questo appello venga raccolto dai sindaci della Marsica e che si attivino presso la Asl per far ripristinare il servizio, considerato che i nostri paesi traggono benefici economici da questa attività».

©RIPRODUZIONE RISERVATA