archiviazione

Baby squillo, nessun reato E il pm «bacchetta» D’Ercole

L’AQUILA. Le dichiarazioni allarmanti che il vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole fece in occasione di una conferenza stampa parlando di ragazzine disposte a vendersi per una ricarica telefonica,...

L’AQUILA. Le dichiarazioni allarmanti che il vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole fece in occasione di una conferenza stampa parlando di ragazzine disposte a vendersi per una ricarica telefonica, oltre a destare apprensione, sono state oggetto di approfondimenti della magistratura che non hanno dato alcun esito. Il procedimento, dopo un’audizione del presule fatta dal capo della Mobile Maurilio Grasso, venne cestinato e nella richiesta di archiviazione il pm David Mancini sembra porsi alcuni interrogativi sulla opportunità di tali affermazioni. «Il prelato», si legge nell’atto, «riferiva di essere stato frainteso e di avere solo voluto parlare di disagio giovanile anche se nelle sue parole non sembrava affatto emergere questa precisa limitazione semantica». «Allegava», continua il magistrato riferendosi all’interrogatorio che fece in Questura, «una sua nota scritta in cui affermava di riferirsi al disagio degli adolescenti che “possono giungere” a prostituirsi, considerazione di assoluta genericità; e di avere avuto notizia in confessione da un medico che gli avrebbe parlato di circostanze preoccupanti e di essere vincolato dal segreto confessionale». «In realtà», prosegue il magistrato nella sua motivazione, «non si comprende in che modo tale fatto, asseritamente riferito da un medico, abbia attinenza con la confessione del medico medesimo».

Le dichiarazioni furono rilasciate dal reverendo a margine di una conferenza stampa della Caritas che si tenne lo scorso 5 novembre per fornire i dati di Abruzzo e Molise sulla povertà.

Il giorno successivo il vescovo ribadì le affermazioni nel corso del programma di Rai 1 «La vita in diretta», affermando testualmente di essere a conoscenza di casi concreti determinando «un’esposizione mediatica nazionale per se stesso e per il caso sollevato». «D’altronde», si legge ancora nell’atto giudiziario, «era non solo prevedibile ma scontato e obbligatorio che nelle sue dichiarazioni nascesse un procedimento a carico di questo Ufficio».

(g.g.)

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