Batosta sui rifiuti: più 30%. Ma la tassa sarà in tre rate

L'Aquila. Il Comune aspetta il via libera del consiglio sull’aumento della tariffa Tari L’assessore De Santis: «I cittadini stiano tranquilli, i bollettini arrivano a casa»

L’AQUILA. Più trenta per cento (quasi), ma dilazione del pagamento in tre rate. Così il Comune cerca di evitare la protesta-bis (dopo quella andata in scena in relazione alle modalità di conteggio dei consumi delle utenze negli edifici antisismici del Progetto Case) da parte dei contribuenti che in questi giorni si stanno informando al Comune su quando, come e dove pagare la Tari. Un fatto singolare, che siano i cittadini a muoversi e non l’ente che riscuote i soldi. Ma all’Aquila, nell’anno sesto dal terremoto, accade anche questo. È l’assessore al Bilancio Lelio De Santis, costretto ogni giorno a stiracchiare una coperta assai corta, a rispondere al Centro a un quesito diretto sul pagamento dell’obolo per il servizio dei rifiuti. La premessa necessaria è che non in tutte le zone della città è stata attivata la raccolta differenziata. Tanto che quei pochi cassonetti rimasti in giro, specialmente nell’immediata periferia Ovest della città, vengono presi di mira a ogni ora del giorno e della notte da parte di cittadini poco zelanti nel separare che mettono tutto insieme e scaricano nel quartiere vicino. Per non parlare del malcostume imperante di lasciare gli ingombranti a ridosso dei cassonetti. Ma, in questo caso, non si ha notizia né di controlli né di sanzioni.

Tornando al tema Tari, la prima notizia è che si pagherà in tre rate: la prima scadenza è stata fissata al 30 luglio, la seconda al 30 settembre e la terza al 30 novembre. Tuttavia, siccome le bollette sono in corso di predisposizione, e siccome il consiglio comunale deve ancora pronunciarsi sull’ipotesi di aumento delle tariffe «a causa dei maggiori costi del servizio», come tiene a precisare De Santis, è tecnicamente possibile che per il 30 luglio i bollettini non siano ancora arrivati in tutte le case degli aquilani. «In ogni caso», spiega l’assessore, «la prima rata va pagata entro 30 giorni dal ricevimento del bollettino a casa. I cittadini possono stare tranquilli: le carte arriveranno a domicilio e i conti li farà il Comune, non appena il Sed saprà quale aliquota applicare tra parte fissa e variabile. Ci sono due ipotesi: piano A e piano B a seconda dell’orientamento del consiglio comunale».

Per fare qualche esempio, si profila un aumento pari a circa il 30 per cento. Prendendo a modello un’abitazione di 100 metri quadrati, una persona che ci vive da sola che prima pagava 150 euro adesso ne pagherà 202, mentre un nucleo di due persone, a parità di metri quadri, da 250 passeranno a 320 euro. Un nucleo da tre persone, infine, passerà a pagare da 300 a 390 euro.

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