Bocciata la candidatura dell’Aquila a capitale della Cultura per il 2019

La commissione esclude al primo colpo la città dalla corsa per il riconoscimento internazionale La senatrice Pezzopane: «Penalizzati anche dalla relazione Sondergaard e dal caso De Fanis»

L’AQUILA. Che sarà L’Aquila nel 2019? Di certo non sarà capitale europea della cultura. La decisione della commissione esaminatrice che ha portato al secondo turno Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, Matera, Ravenna e Siena ha sparso un altro po’ di amarezza e delusione in una città che in cinque anni ne ha ingoiate parecchie. Lo stop, il fine corsa, servirà ad alimentare il dibattito politico in città e fuori, tra rigurgiti campanilistici e accuse di aver «politicizzato» la candidatura, delegazione compresa. Non passa il turno neppure Urbino, che pure schierava tra i suoi supporter parecchi «amici» dell’Aquila. Il progetto, costato 70mila euro alle casse comunali, comunque non verrà riposto in un cassetto.

Delusione e amarezza vengono espresse dalla senatrice Stefania Pezzopane, presidente del comitato promotore, che tira in ballo la pubblicità negativa derivante dalla relazione del parlamentare europeo Soren Bo Sondergaard e non ultimo dall’arresto dell’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis per una storia di tangenti.

«Due fatti avvenuti in rapida successione, nel giro di pochi giorni, che non sono capitati a nessun’altra città candidata delle 21 in lizza», commenta la senatrice. «Ce l’abbiamo messa tutta, ma non è bastato. Non hanno creduto che nel 2019 potessimo essere pronti. Dico come città. Come ricostruzione. Partivamo da uno svantaggio iniziale forte, che ha pesato moltissimo: la nostra situazione di città devastata, a cui si è aggiunta la mancanza di sostegno economico di alcuni enti, tra cui la Regione. Nonostante durante l’audizione, la commissione ci abbia incoraggiato, evidentemente ha ritenuto che non avremmo potuto farcela. L’impegno finanziario delle città che hanno passato il turno era più consistente. Anche città molto blasonate, come Venezia, non hanno passato la preselezione, nonostante in molti la davano come favorita. In ogni caso, il lavoro che abbiamo portato avanti fin qui non va disperso. Durante questi mesi i cittadini ci hanno dato idee e suggerimenti importanti, di cui dobbiamo far tesoro e metterli a frutto in altre forme. Un ringraziamento doveroso e sincero va al nostro coordinatore, Errico Centofanti, che ha svolto un lavoro egregio, elaborando un documento di candidatura serio e concreto, che ha ricevuto molti apprezzamenti dalla stessa giuria. Grazie anche al sindaco Cialente, che ha creduto sin dal primo momento a questo progetto, a tutti i componenti la delegazione, che insieme a noi hanno voluto sostenere la candidatura Dacia Maraini (Piera Degli Esposti, ndr), Sergio Dompè, Fabrizio Magani, Carlo Pirozzolo, Pierluigi Properzi, Umberto Villante, alla dirigente del Settore Cultura Patrizia Del Principe e a tutto lo staff che ha lavorato con passione e determinazione».

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