Boom di richieste, ma la social card non c’è

Tempi lunghi per l’attuazione del decreto, delusi i tanti disoccupati in fila al Comune di Pratola
PRATOLA PELIGNA. Non è ancora possibile ottenere la social card per i disoccupati ma le richieste al Comune di Pratola Peligna sono già tante. Decine di persone si sono presentate allo sportello del servizio sociale che alla fine è stato costretto a mettere un avviso pubblico per ribadire l’impossibilità di attivare la misura di sostegno al reddito. «Il decreto del ministro del lavoro», si legge nell’avviso, «non è ancora attivo. Sarà cura di questo ente pubblicare tempi, requisiti e modulistica per la presentazione delle domande». Cresce dunque l’attesa di un aiuto economico per le tantissime persone rimaste senza lavoro, mentre è drammatica la crisi che sta interessando il territorio. «Le problematiche legate all’assenza del lavoro sono cresciute in modo esponenziale», ha detto l’assessore al sociale Danesa Palombizio, «come amministrazione mettiamo da parte delle risorse per far fronte alle situazioni più difficili e sempre con l’auto dei servizi sociali che devono fare le relazioni. La social card per i disoccupati sarà attivata non appena ci saranno i presupposti di legge. Nel frattempo, lavoriamo in rete anche con le associazioni per cercare di portare sostegno alle famiglie ed evitare che il disagio economico cresca. Inoltre, a breve, contiamo di attivare un banco alimentare». Azioni per cercare di limitare i disagi economici provocati dalla crisi in Valle Peligna. Tra i principali interventi ci sono quelli destinati ad evitare il taglio dell’energia elettrica o del gas. Mentre resta molto discreta la consegna di generi alimentari a famiglie in difficoltà e con bambini in casa. Aiuti che stanno modificando anche le abitudini delle famiglie. Ci sono situazioni in cui, l’amministrazione comunale – insieme ad associazioni e imprenditori – fa arrivare a casa delle persone qualche quintale di legna per scaldarsi ed evitare in tal modo il consumo di metano. E ancora, ci sono famiglie che evitano di mandare i figli all’asilo per non pagare la retta, mentre sono triplicate le richieste di esenzione per il pagamento dei pasti a scuola. In difficoltà anche tanti anziani.
«I costi del sociale sono triplicati a causa della crisi», ha concluso Palombizio, «fortunatamente la popolazione è molto solidale, ma il vero problema resta l’assenza di lavoro nella Valle Peligna».
Federico Cifani
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