Buoni alimentari, il Comune diffidato 

Cinque associazioni scrivono a sindaco e prefetto: «La delibera discrimina i cittadini più deboli e dev’essere ritirata»

L’AQUILA. Esplode il caso dei buoni alimentari. L’associazione per gli Studi giuridici sull’immigrazione ha inviato una diffida al Comune invitando la giunta a modificare la delibera che norma l’accesso ai fondi stanziati dal governo, destinati alle famiglie bisognose, per l’acquisto di beni di prima necessità. Una seconda diffida all’amministrazione aquilana arriva dalle associazioni 3e32, Arci L’Aquila, Comunità 24 Luglio, Fraterna Tau Onlus e United L’Aquila. Destinatari il sindaco Pierluigi Biondi, il prefetto Cinzia Torraco, e la Protezione civile regionale. L’atto riguarda i criteri individuati dal Comune per la distribuzione dei fondi per i bisognosi nell’emergenza Covid. Secondo le associazioni «la delibera approvata dal Comune riserva l’accesso ai fondi solo ai cittadini italiani e stranieri titolari di permesso di soggiorno di lunga durata». Contro la gestione dei bonus spesa anche gli esponenti locali di Italia Viva e la deputata, Valentina Corneli, del M5S.
DELIBERA DISCRIMINATORIA. Nella diffida al Comune, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione configura una «illegittima discriminazione», nel fatto che «la giunta comunale abbia stabilito che potranno accedere al bando pubblico, oltre ai cittadini italiani residenti in città, anche i cittadini stranieri a patto che siano in possesso del permesso di soggiorno di lunga durata. Ne deriva», fa notare l’associazione, che è stata sollecitata dal circolo cittadino di Sinistra Italiana e dall’Arci, «l’esclusione di tutti i cittadini stranieri (e italiani) domiciliati nel Comune, nonché dei cittadini extraeuropei, titolari di permesso unico di lavoro e i titolari di una forma di protezione internazionale, i richiedenti asilo e tutti gli altri stranieri comunque presenti sul territorio. Tale esclusione», viene ribadito nella diffida, «oltre a non essere prevista dall’ordinanza della Protezione civile, risulta in contrasto con le esigenze minime di equità, ragionevolezza e buon senso e con i princìpi cardine del nostro ordinamento».
MISURA FUORI CONTESTO. La diffida delle associazioni 3e32, Arci L’Aquila, Comunità 24 Luglio, Fraterna Tau Onlus e United L’Aquila porta la firma degli avvocati Fausto Corti, Gianluca Racano, Francesco Rosettin, Andrea Piermarocchi. «Oltre a violare la ratio dell’ordinanza governativa e l’articolo 41 del Testo unico sull’immigrazione, questa misura è totalmente fuori contesto rispetto al dramma che tante persone che abitano e lavorano nel territorio aquilano vivono oggi», affermano i legali, «con la diffida chiediamo che il Comune chiarisca che per permesso di soggiorno di lunga durata si intende il permesso di soggiorno superiore a un anno. In alternativa, ritiri la delibera in autotutela».
GARANTIRE PARI DIGNITÀ. I consiglieri comunali di Italia Viva Paolo Romano, Elisabetta Vicini e la consigliera straniera, Edlira Banushaj parlano, in una nota, «di un banale tentativo del centrodestra di piegare la norma a un volere politico. Anche a chi ha un permesso di soggiorno breve e, per la legge, non può muoversi dal nostro Paese per ragioni sanitarie, dev’essere garantito l’accesso ai buoni alimentari». La deputata del M5Stelle, Corneli, invita Biondi «ad agire in autotutela per non incorrere in un danno erariale». Intanto, il Comune ha attivato, da lunedì scorso, il numero verde 800-666622 anche per le richieste di beni di prima necessità da parte di famiglie in difficoltà.
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