Call center, appello all’Inps per salvare 500 posti di lavoro

Gli addetti puntano a incontrare la neopresidente dell’ente previdenziale, l’aquilana Di Michele Ai vertici verranno chiesti chiarimenti su modalità e contenuto del bando che assegnerà la commessa

L’AQUILA. La commessa è stata prorogata fino a giugno. Ma la vertenza che coinvolge i 560 operatori del call center Lavorabile è tutt’altro che risolta. Tante aspettative sono riposte nel bando che dovrà essere emanato dall’Inps, alla cui direzione è arrivata in questi giorni l’aquilana Gabriella Di Michele. E il presidente della Regione Luciano D’Alfonso ha colto l’occasione dell’assemblea pubblica convocata dall’associazione Lavori@mo per L’Aquila per annunciare, tramite Facebook, un prossimo confronto con l’ente. «In settimana», ha scritto D’Alfonso, «definiamo un colloquio fruttuoso con i nuovi vertici dell’Inps». Su questa direzione si muoverà anche la senatrice Stefania Pezzopane, che ieri ha partecipato all’assemblea nella sala conferenze della Casa del Volontariato con l’onorevole Lello Di Gioia, presidente della Commissione bicamerale di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Davanti a un centinaio di lavoratori, sono intervenuti anche il consigliere comunale dei Socialisti italiani Gianni Padovani, responsabile Patronato Enac Abruzzo – Agenzia per il lavoro, e il presidente dell’associazione Lavori@mo per L’Aquila Venanzio Cretarola. L’iniziativa è servita per richiamare la massima attenzione sull’imminente gara con cui verrà individuato il nuovo gestore della commessa Inps-Inail-Equitalia, che in Italia coinvolge una decina di call center, compreso quello aquilano, che lavora in subappalto per Transcom. Nonostante la grande mobilitazione dell’intera città e delle forze politiche e sindacali, finora dall’Inps è arrivata solo una generica dichiarazione di voler rispettare le norme vigenti: «Ciò che continua però a mancare», ha sottolineato Cretarola, «sono le indicazioni sulle concrete modalità applicative delle leggi. È questo il problema ed è questo che abbiamo posto da tempo all’attenzione di tutte le istituzioni locali e degli esponenti politici e sindacali. È su questo che bisogna ottenere risposte chiare, prima che sia troppo tardi». L’onorevole Di Gioia, che non è stato tenero con il presidente dell’Inps Tito Boeri, ha garantito il suo impegno per mettere in campo gli strumenti necessari per tutelare i lavoratori aquilani, vista anche la grave situazione occupazionale ed economica in cui versa l’intero territorio. Secondo Di Gioia, da questo punto di vista l’Abruzzo e L’Aquila appartengono ancora al Mezzogiorno, per cui va predisposta, a livello nazionale, un’agenda di sviluppo.

La senatrice Pezzopane ha ricordato di seguire da tempo questa difficile vertenza, che presto approderà a Palazzo Chigi: «Abbiamo fatto in parlamento un ottimo lavoro per tutelare i lavoratori con l’inserimento di una speciale clausola sociale per i call center e con l’approvazione in legge di Bilancio dell’emendamento su delocalizzazioni e scorporo dei costi del personale dai massimi ribassi. Ma ora dobbiamo attivare ogni spazio e luogo di confronto per fare in modo che Inps non solo rispetti le leggi approvate e produca un bando che tuteli il lavoro e i lavoratori, ma che tutti abbiano a mente che questa città non si può permettere la perdita di posti. L’ente si metta in mente che non si risparmia sui costi del lavoro delle persone. E presto apriremo un confronto con la nuova direttrice, che auspichiamo positivo nell’interesse dei lavoratori e della città».

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