Campo Felice, mazzata sul turismo cinofilo 

Denuncia di un ristoratore: manifestazioni saltate, l’emergenza non giustifica il disimpegno degli enti

LUCOLI. «Trascorsi i primi giorni di luglio per gli operatori turistici di Campo Felice, dell’Altopiano delle Rocche, di Lucoli, nonché del territorio della Marsica e dell’Aquila, è tempo di bilanci». A parlare è Romeo Ciuffoletti, che si definisce “il ristoratore che non c’è più”.
«Le presenze che negli ultimi anni si registravano nel periodo delle gare cinofile di luglio, di carattere internazionale, che si svolgevano nella piana di Campo Felice, sono evaporate. Adesso è facile dire che «causa Covid le gare non potevano essere svolte, che gli assembramenti che avrebbero generato non consentivano un controllo efficace della manifestazione. Per essere generoso anche io sostengo questa tesi. Poi, rovistando nei meandri della memoria, ricordo come da ottobre-novembre 2019 iniziarono a covare sotto la cenere i primi problemi che mettevano a rischio anche lo svolgimento delle manifestazioni cinofile di luglio 2020. Permessi, autorizzazioni, pareri vari per le gare di luglio e di tutta la stagione cinofila hanno di fatto rallentato tutti gli iter necessari. L’Ente nazionale cinofilia ha informato e chiesto incontri in Regione, i vari ambiti territoriali di caccia, competenti per i territori sono stati coinvolti. Gli operatori turistici hanno fatto sentire la loro voce. In sintesi», aggiunge il ristoratore di Campo Felice, «ci sarebbero stati tutti i presupposti per intavolare una discussione che non poteva che concludersi positivamente, ma per quanto è consentito a me di sapere tutto ciò non è avvenuto. In altre realtà, gare cinofile dello stesso tipo, probabilmente in forma più ridotta e contenuta, si sono svolte. Sicuramente oggi tutti negheranno il loro disimpegno, tutti diranno che le colpe sono altrui. Intanto, il danno è fatto. Qualcuno ora diràper il 2020-21 ci pensiamo noi, faremo in modo che tutto torni come prima anzi anche meglio”, come tutti gli italiani siamo abituati alle promesse soprattutto a quelle che non mantenute. Il risultato comunque per l’anno 2020 è chiaro. Le molte centinaia di migliaia di euro che la cinofilia portava nel nostro territorio sono evaporate. Quando sento parlare i nostri politici (di tutti i colori) di turismo, di programmazione, di sviluppo e di tanto altro.... sorrido e penso alla tristemente nota affermazione della “decrescita felice”».
E ancora, Ciuffoletti ricorda che «il fenomeno delle gare cinofile a Campo Felice si è sviluppato in 25-30 anni grazie ai gruppi cinofili del territorio aderenti all’Ente nazionale cinofilia e ai tanti volontari. Adesso grazie al “Covid-19” o alla negligenza di chi poteva e doveva operare e non lo ha fatto, il 2020 è archiviato: niente gare e visto che ci siamo è meglio che anche nei prossimi anni non si svolgano. Potremo così affermare che l’opera è compiuta. Altre regioni ci ringrazieranno. Il turismo lasciamolo agli altri: a noi non serve. Noi siamo ricchi di nostro».
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