Carabinieri in classe per parlare di legalità

Capistrello, incontro con gli alunni della scuola media “Sabin” sulle insidie di droga e bullismo

CAPISTRELLO. Vere e proprie coltivazioni di marjiuana, in genere allestite in stanze in disuso, con tanto di impianto di irrigazione e box in carta stagnola per il riscaldamento. Sono circa dieci i provvedimenti a firma dei carabinieri della stazione di Capistrello, tra denunce e arresti, per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nell’anno 2015. In un’occasione, lo spaccio avveniva nella piazza principale del paese, tra i giovanissimi, così come filmato dagli stessi carabinieri. Ed è proprio sul possesso di droga, sullo spaccio, sulle sanzioni amministrative e i reati penali, che si è incentrato ieri il dibattito tra gli studenti della scuola media “Sabin” di Capistrello e i carabinieri della compagnia di Tagliacozzo.

Gli alunni delle classi terze del corso A, B,C, dell’istituto diretto dalla preside Annamaria Fracassi, sono stati intrattenuti dal comandante della locale caserma, il maresciallo Vincenzo Mella e dal capitano della Compagnia Edoardo Commandè. «I ragazzi della terza media lasceranno presto il piccolo centro per frequentare gli istituti superiori di una città molto più grande», commenta la referente del progetto, la professoressa di lettere Catia Polinari. «Scopo del progetto sulla legalità è fare in modo che i ragazzi apprendano subito le più elementari regole del vivere civile, affinché non prendano vie sbagliate». «Il ruolo della scuola è importante nella crescita personale di ragazzi che spesso non hanno altri punti culturali di riferimento». I militari hanno illustrato gli effetti negativi dell’uso delle droghe, l’assuefazione e la dipendenza. «Spesso», ha detto il capitano Commandè, «a imbattersi nelle sostanze stupefacenti sono giovani che lo fanno per emulazione o per non sentirsi emarginati dal gruppo». Nell’incontro si è parlato anche di bullismo e dei rischi che si corrono sui social network. (m.t.)

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