Il direttore Tordera: il calo non ci preoccupa perché siamo in regola con Consob e norme che regolano le banche

Carispaq, buco da 20 milioni

Gli effetti negativi del terremoto sul volume d’affari

L’AQUILA. Si è chiuso con un buco di 19,2 milioni di euro il bilancio 2009 della Cassa di risparmio dell’Aquila, approvato dal consiglio di amministrazione il 15 marzo. Nell’anno horribilis del terremoto la banca, parte del gruppo Bper, ha registrato un patrimonio netto di 177,2 milioni. «Per la prima volta in 150 anni si è interrotta la nostra corsa», ha commentato il direttore, Rinaldo Tordera (nella foto), ieri all’auditorium Sericchi.

«Uno stop imputabile al terremoto, ma che non ci preoccupa, perché nonostante la chiusura in negativo, la Carispaq è in regola con la Consob e con tutte le norme che guidano le banche», ha detto Rinaldo Tordera, affiancato dal presidente della Carispaq, Antonio Battaglia e dal presidente del collegio sindacale, Luciano Ciccone. In video conferenza dall’Emilia Romagna è intervenuto anche l’amministratore delegato della Bper, Fabrizio Viola.
«I numeri ci incoraggiano», ha detto Tordera, «nel 2009 i mezzi amministrati dalla banca sono aumentati del 14,3%, la raccolta diretta del 26,3%. Il 72% delle nostre banche non ha ricevuto alcun rallentamento anche grazie all’impegno dei dipendenti. Molte persone, privati o imprese vengono a chiedere finanziamenti.

Le domande ricevute finora sono 2700, pari a 66 milioni di finanziamenti».
«La banca ha ripreso le sue attività senza forti flessioni grazie alla politica di prudenza attuata nel corso del 2009», ha aggiunto Battaglia, «e questo fa ben sperare per la semestrale di giugno. Il buco nel bilancio è imputabile soprattutto ai danni subiti dal patrimonio immobiliare della Carispaq, circa 12 milioni, di cui solo 8 coperti dall’assicurazione».
Gli edifici di proprietà della Carispaq danneggiati sono sette, fra cui la sede della Direzione generale di corso Vittorio Emanuele II e quella di Palazzo Branconio, per un valore totale di 25 milioni contabilizzati nel bilancio precedente.

«La banca è solida sui suoi piedi e sui suoi valori», ha detto ancora il presidente, «la Carispaq ha concentrato oltre la metà del suo patrimonio sul cratere, la maggior parte dei suoi clienti, privati o imprese, sono residenti nell’Aquilano».
Una considerazione che rimanda alla mancata sospensione degli interessi contrattuali relativi al periodo di sospensione dei mutui, scelta che nei mesi scorsi aveva scatenato polemiche e che la direzione della banca aveva giustificato proprio con la presenza di molti aquilani del cratere fra i suoi clienti. «La mancata contabilizzazione di tale componente», si legge nel documento della Carispaq, «avrebbe avuto un impatto negativo a conto economico. Nessun altro istituto bancario registra la stessa percentuale di impieghi nelle aree del cratere».

Ma per Tordera la Carispaq resta vicina agli aquilani: «Da aprile a marzo abbiamo dato continuità operativa ai servizi bancari, concesso finanziamenti per le «Misure straordinarie per l’emergenza terremoto» per un plafond di 50 milioni, stipulato una convenzione con l’Abi (Associazione bancaria italiana), e la Cassa depositi e prestiti per la ricostruzione di abitazioni private. Abbiamo infine sospeso i mutui e i prestiti e istituito un fondo etico immobiliare».
Chiuso l’esercizio 2009, per Ciccolone ora si deve lavorare «per superare questa situazione straordinaria», anche con l’aiuto della Bper.
E proprio l’amministratore delegato della banca capogruppo ha esortato a «non confondere il ruolo e i limiti della banca con quelli di altri soggetti che agiscono sul territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA