Caso Cpl, altri guai per il sindaco Lancia

Inchiesta su camorra e appalti truccati: la Distrettuale di Napoli chiede il giudizio immediato

SAN VINCENZO VALLE ROVETO. È stato chiesto dalla Dda di Napoli il giudizio immediato per Giulio Lancia, sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, implicato nell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni camorristiche negli appalti della Cpl Concordia. L’arresto del primo cittadino del Comune rovetano, e di altre cinque persone coinvolte nell’inchiesta legata agli appalti per la metanizzazione in centri del Casertano, era scattato anche dopo le rivelazioni di Antonio Iovine, il più importante collaboratore di giustizia in ambito camorristico. Il pentito di camorra avrebbe raccontato agli inquirenti come avveniva la spartizione degli appalti tra aziende affilate. Tra queste la Cpl Concordia, già coinvolta nell’indagine sulla metanizzazione di Ischia. Lancia è ingegnere ed ex responsabile dell’area tecnica della Cpl. Il sindaco era finito ai domiciliari nella prima fase delle indagini ed era tornato a esercitare le sue funzioni al Comune di San Vincenzo, dove ha l’obbligo di dimora. È accusato, insieme ad altri funzionari e amministratori della cooperativa, di concorso esterno in associazione mafiosa. L’inchiesta ha portato nelle ultime ore alla richiesta di rito immediato a carico di Lancia e di altri quattro indagati. Il sindaco, nell’altro filone parallelo di inchiesta relativo alla metanizzazione di Ischia, avrebbe fornito elementi di collaborazione agli inquirenti per fare luce sulla vicenda.

La posizione di Lancia è stata più volte contestata dall’opposizione in Comune, in particolare quando, proprio nella sua stanza in municipio, era stato intervistato dalla Rai, ammettendo di essere stato in stretto contatto con esponenti della malavita campana. «Mi dissero», aveva affermato, «che Antonio Piccolo doveva essere il mio referente per gli appalti, se immaginavo chi fosse? La mia colpa è che avrei dovuto andarmene». (p.g.)

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