Celano: blitz anti-caporalato, agricoltori furibondi 

Protesta dopo l’ennesimo controllo: «Ci bloccano il lavoro con interrogatori di ore, siamo esasperati»

CELANO. Ispettori del lavoro nelle aziende del Fucino: i controlli a getto continuo, con le inevitabili ripercussioni sulle attività, scatenano la dura protesta di Confagricoltura. «Sono esasperato», tuona Fabio Ciaccia, amministratore delegato dell’Opoa Marsia, la più grande associazione dei produttori ortofrutticola del Fucino, con 48 milioni di fatturato, e consigliere di Confagricoltura, dopo l’ennesima “visita” degli ispettori del lavoro e dei carabinieri del Nil (nucleo per la tutela del lavoro) da qualche giorno impegnati in un’operazione anti-caporalato.

«È la quinta volta che vengono», prosegue Ciaccia, «non ce la faccio più. Facciamo qualcosa oppure sono pronto a un gesto eclatante».
Sale la tensione, quindi, nell’area fucense per i controlli ritenuti asfissianti. Confagricoltura, ribadisce la non contrarietà ai controlli, ma contesta «le modalità e la ripetitività nelle stesse aziende a distanza di pochi giorni, nonostante la regolarità della situazione trovata».

Finora è stato scoperto un lavoratore italiano in nero e inflitta una sanzione di 200 euro per 2 operai senza mascherina in un’azienda di una sessantina di addetti.
«Quest’operazione segue altre analoghe condotte nei mesi scorsi, come ogni anno, nel Fucino», sottolinea il presidente Fabrizio Lobene, «nella nostra azienda sono venuti 3 volte in una settimana e hanno bloccato il lavoro per ore con lunghi interrogatori di centinaia di lavoratori e un controllo minuzioso di documenti di assunzione e buste paga. Dovrei sentirmi soddisfatto perché l’ennesima campagna anti-caporalato sta confermando che le ispezioni nella piana non rilevano, come diciamo da sempre, alcun fatto riconducibile al fenomeno. Ma siamo molto arrabbiati perché quest’ultima iniziativa è particolarmente invasiva, reiterata più volte nelle stesse aziende e condotta con un piglio inquisitorio che sta esasperando gli imprenditori già provati da una situazione economica negativa».

Confagricoltura ha chiesto un incontro urgente al prefetto e al capo dell'ispettorato territoriale, «nello spirito collaborazione prevista dal protocollo di legalità», conclude Lobene, «per trovare soluzioni efficaci a combattere i presunti fenomeni di caporalato e altre violazioni», nonché «rivendicare il rispetto dei diritti delle aziende e ristabilire un clima di serenità tra organi ispettivi e imprenditori che non sono criminali sfruttatori». (m.s.)

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