Centrale e gasdotto, sfilata per il no I Comitati preparano la mobilitazione

Documento approvato dall’assemblea, si torna a protestare in piazza con medici e agricoltori
 

SULMONA. Sfileranno per le vie del centro per ribadire con forza il loro no alla centrale del gas e al metanodotto della Snam. Dopo la protesta di due anni fa (era il 22 novembre del 2008), i Comitati cittadini per l’ambiente scenderanno di nuovo in piazza per ribadire la contrarietà agli impianti, ritenuti dannosi, e per sollecitare l’impegno della cittadinanza. La decisione è stata adottata nel corso di una riunione nella sede della Comunità montana peligna, a cui hanno partecipato anche gli agricoltori, che hanno i loro terreni dove è prevista la realizzazione della centrale, e i componenti del Comitato medici della Valle Peligna. La settimana prossima torneranno a riunirsi per decidere data e modalità della manifestazione pubblica.

«I Comitati», è evidenziato nel documento approvato al termine dell’assemblea, «ritengono che il no pronunciato dalla Provincia dell’Aquila al metanodotto e alla centrale della Snam e l’impegno per la loro delocalizzazione, lontano dalla conca Peligna, costituiscano un importante risultato della lotta intrapresa dai cittadini affinché questi impianti, altamente impattanti, non vengano insediati nel nostro territorio. Quanto essi siano dannosi e pericolosi per l’ambiente e la sicurezza delle popolazioni, lo dimostrano gli incidenti, sempre più frequenti, come l’esplosione verificatasi giorni fa al metanodotto e alla centrale di compressione di Tarsia, in Calabria».

Secondo i Comitati resta prioritario un impegno dell’amministrazione comunale a cui tornano a chiedere un no definitivo e inequivocabile al progetto. «I Comitati», continua il documento, «auspicano che in breve tempo e comunque prima della scadenza del 3 marzo, il Comune di Sulmona, attraverso un consiglio comunale aperto, confermi in modo chiaro la contrarietà al progetto Snam, eliminando anche ogni equivoca posizione relativa alla monetizzazione del danno. I Comitati, inoltre, auspicano che anche la Comunità montana Peligna confermi il suo no e che i Comuni della Valle Peligna, in particolare quelli direttamente coinvolti, esprimano formalmente la loro opposizione».

In passato, già più di 5mila cittadini hanno detto no ai vari impianti impattanti (fra cui il progetto della Snam), firmando una petizione. A loro si devono aggiungere i 150 proprietari terrieri interessati dal metanodotto e i duecento professionisti sanitari, fra medici biologi e veterinari, che hanno firmato il documento del Comitato dei medici per segnalare i pericoli degli impianti.