Cerchio: investì il vicesindaco e suo figlio, scatta il divieto di avvicinamento

Lo ha stabilito il gip di Avezzano, prevista l’applicazione del braccialetto elettronico. L’avvocato di Mario e Yuri Mancini: «Provvedimento giusto, a salvaguardia della loro tutela»
CERCHIO. A distanza di due mesi arrivano le misure restrittive ai danni di Eolo Tucceri, 43enne di Cerchio, indagato per l’investimento del vicesindaco Mario Mancini e di suo figlio Yuri. Il giudice Daria Lombardi ha accolto la richiesta del procuratore capo Maurizio Maria Cerrato e disposto il divieto di avvicinamento dell’uomo a entrambe le persone offese. Dovrà mantenersi a 500 metri di distanza dalle loro abitazioni e dai luoghi che frequentano. Al fine di garantire l’efficacia della misura, è stato inoltre previsto l’impiego del braccialetto elettronico. «Ritengo che il provvedimento sia coerente coi risultati delle indagini preliminari e che salvaguardi le esigenze di tutela dei miei assistiti», ha spiegato il difensore legale di Mario e Yuri Mancini, Pasquale Milo.
La vicenda risale alle 15.40 di giovedì 11 settembre. Al numero unico per le emergenze la richiesta di soccorso in via della Casetta, a Cerchio. All’arrivo del personale del 118 e delle forze dell’ordine, Mario Mancini era supino a terra, senza sensi. Suo figlio Yuri era vigile, sebbene in preda a forte stato di agitazione, con una vistosa ferita sulla fronte. Stando alla ricostruzione dei presenti, sostenuta dal sindaco del paese Gianfranco Tedeschi - tutta da dimostrare - «Eolo Tucceri, alla guida della sua Passat Volkswagen, «ha prima cominciato a fare avanti e indietro con l’auto davanti all’azienda, a forte velocità. Poi, dopo una richiesta di confronto da parte di Yuri Mancini, che lo ha affiancato con la sua auto, l’accelerata improvvisa verso il padre Mario e l’investimento».
«Il figlio della vittima, che ha assistito all'incredibile scena, si è subito lanciato all'inseguimento dell'auto, intenta ad allontanarsi. A quel punto Tucceri ha investito anche lui, scaraventandolo contro i cancelli di un'abitazione lungo la strada». Quel giorno rischiò di essere travolta anche la giornalista e scrittrice Alina Di Mattia, presente in strada accanto a Mario Mancini - nel video girato da Tucceri durante quegli attimi concitati si vede chiaramente spostarsi all’ultimo secondo - ascoltata in quanto informata sui fatti. Sul caso la Procura indaga per lesioni personali volontarie, aggravate dalla recidività. L’uomo è difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia.
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