Cialente: sì ad alloggi per studenti in centro

Il sindaco: potremmo utilizzare gli edifici oggetto di sostituzione edilizia ora di proprietà comunale

L’AQUILA. Il progetto di residenzialità diffusa con la messa a disposizione per gli universitari degli alloggi in centro storico divenuti di proprietà comunale dopo la sostituzione edilizia, sembra mettere d’accordo tutti: maggioranza e opposizione in consiglio comunale, sindaco in primis, oltre che i vertici dell’Università con la rettrice Paola Inverardi.

A esprimersi a favore dell’iniziativa, sollevata nei giorni scorsi dai movimenti civici di Appello per L’Aquila (Apl) e L’Aquila che Vogliamo (Lcv), rappresentati rispettivamente in consiglio comunale da Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini, anche Luca D’Innocenzo del movimento “Territoriocollettivo”, ex presidente dell’Adsu (azienda per il diritto agli studi universitari) ed ex assessore comunale. «Un mese fa, nella riunione congiunta dell’assemblea dei soci fondatori della Fondazione Università dell’Aquila, da me presieduta, con il consiglio di amministrazione della Fondazione, presieduta dalla rettrice Inverardi, il Comune dell’Aquila, tra le diverse proposte, avanzò l’impegno di mettere a disposizione degli studenti, attraverso l’Adsu o direttamente, tutti gli appartamenti presenti nel centro storico, derivanti dall’operazione alloggi sostitutivi, una volta sottratti quelli che andranno all’Ater nei previsti scambi con gli alloggi di Porta Leone», ha spiegato il sindaco Massimo Cialente, in risposta all’intervento di D’Innocenzo e di Apl e Lcv.

«Sono quindi contentissimo», ha continuato il primo cittadino, «che la proposta sia stata ripresa anche dall’opposizione. Finalmente una cosa che va bene a tutti, dalla Fondazione dell’Università alle forze di opposizioni consiliari. La proposta nasce dal fatto che è il modo migliore di rivitalizzare il centro storico, dando anche qualità di vita agli studenti. Chiaramente resta sempre valida l’idea di assegnare, ove ce ne fosse richiesta, anche alloggi del Progetto Case all’Adsu nelle aree dei poli universitari di Coppito e Roio».

Critico su questo punto lo stesso D’Innocenzo, secondo cui «l’idea di utilizzare i complessi antisismici come residenze universitarie potrebbe vanificare ogni tentativo di qualità, equilibrio e sostenibilità di un progetto così ambizioso».

Michela Corridore

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