Cocullo, in migliaia alla festa dei serpari: il rito è stato propizio

Si ripete il rito in onore di San Domenico. Sole, tradizioni popolari e bagno di folla per assistere alla sfilata della statua coperta dai serpenti. Il rito è stato propizio: nessun rettile ha coperto gli occhi del Santo

COCULLO. Sole, tradizioni popolari e bagno di folla per la rituale tradizione di San Domenico e i serpenti nel paese di Cocullo. Il rito è stato propizio e nessuno dei serpenti ha coperto gli occhi della statua del santo accompagnato in processione.

La festa si svolge in onore del santo patrono di Villalago e Cocullo. San Domenico rappresenta una tipica figura del mondo medievale: nacque nel 951 a Colfornaro, nei pressi di Foligno, e morì il 22 gennaio del 1031 a Sora, come risulta dai cronisti cassinesi, in particolare da Leone Ostiense. A Cocullo risultano essere presenti due reliquie e un molare del santo e un ferro della sua mula (un altro molare del santo è conservato nella chiesa principale di Villalago).

Una festa che ha visto la partecipazione anche di gruppi folkloristici locali e del frusinate e il rituale è stato accompagnato da canti popolari. In piazza anche i gonfaloni del paese ospitante, oltre a Celano, Villalago, Bisegna, Pretoro e Villamagna oltre a quello della provincia dell'Aquila. Migliaia i fedeli presenti. I serpenti naturalmente sono innocui e vengono presi esclusivamente per il rito e riconsegnati al loro habitat naturale subito dopo.

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