“Come a Betleem”, in tanti a Pianola per il presepe

Trecento figuranti hanno animato la 41esima edizione della rappresentazione una suggestiva scenografia condita da un gioco sapiente di luci e colori

L’AQUILA. La scritta di fuoco «Alleluia» illumina le montagne a ridosso del borgo di Pianola, mentre una lunghissima fiaccolata annuncia la nascita di Gesù, in una capanna di legno e paglia, tra un bue e un asinello. Le statuine del tradizionale presepe di gesso sembrano prender vita nella dolina ai margini del paese, la sera del 25 dicembre. In un vero anfiteatro naturale di enorme dimensione, sono tanti gli spettatori per partecipare alla 41esima edizione di «Come a Betleem», complici anche la temperatura mite e il cielo stellato.

Circa 300 figuranti in costume d’epoca danno vita alle tappe principali della storia dell'uomo fino alla nascita di Gesù, interpretato dall’ultimo nato del paese, quest’anno Alessio Climastone, venuto alla luce lo scorso 14 ottobre. Le scene si susseguono tra suggestive luci, dai colori vivaci o tenui, che accompagnano la manifestazione insieme alle tradizionali musiche natalizie e a brani classici: dall'albero della vita, quello del peccato originale, alle dieci tavole della legge, incise con il fuoco sulla montagna, alla schiavitù ebraica, al paganesimo, con il suo «vitello tutto d'oro», simbolo di un dio esclusivamente materiale, all'annunciazione, per arrivare infine alla nascita del Salvatore.

Dopo il terremoto sono stati rinnovati gli effetti acustici e le scenografie del presepe che si svolge all’interno di una conca naturale, dove è riprodotto un borgo tipico della Palestina di 2000 anni fa, frutto di un lavoro di ricerca che dura da tempo e che tiene occupata, oltre a tutta la popolazione del centro aquilano, un'equipe di tecnici. I testi, scritti e interpretati dal compianto Umberto Cavalli e da Liliana Lolli, sono accompagnati da una colonna sonora diffusa sull'intero anfiteatro mediante un potente impianto di amplificazione.

Un buffet a base di dolci natalizi e bevande calde, preparato dalle donne del paese, accoglie gli spettatori all’inizio e al termine della rappresentazione, quando una lunga fiaccolata illumina le vie del borgo, passando davanti alla capanna per raggiungere la chiesa ancora inagibile, dove il parroco, don Luciano Bacale Efua, impartisce la benedizione ai fedeli.

Il presepe vivente «Come a Betleem» è nato a Pianola nel dicembre del 1973 sulla piazzetta della chiesa parrocchiale, da un'idea di un gruppo di giovani del paese. La prima edizione fu realizzata con mezzi di fortuna, allestendo una scenografia primitiva e impiegando fari realizzati con barattoli vuoti.

Da quelle illuminazioni precarie si è passati ad un parco luci di oltre 100 chilowatt, da una capanna di poche tavole a scenografie fisse e mobili, frutto del lungo lavoro di architetti esperti del settore; da un giradischi e un megafono, a una colonna sonora in digitale; da un breve canovaccio, a una sceneggiatura articolata, scritta ad hoc.

Da una organizzazione semplice, si è passati a una struttura a doppia regia (luci e suoni). È così che il piccolo presepe del paese si è trasformato ormai in uno spettacolo che commuove ogni anno tantissimi spettatori, conosciuto in Italia ed all'estero.

Michela Corridore

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