Commosso addio all’operaio

3 Novembre 2013

Pescina, tanta gente per l’ultimo saluto a Trabalsi, morto nella caduta dal tetto di un capannone

PESCINA. Un addio commosso per l’operaio di Pescina morto in un incidente sul lavoro. Ieri pomeriggio la città ha salutato Francesco Trabalsi, 39 anni, che lascia la moglie Pina e una figlia di dieci anni. La comunità di Pescina, dove è stato proclamato il lutto cittadino, si è stretta attorno alla famiglia dell'operaio precipitato da un'altezza di circa venti metri mentre riparava il tetto di un capannone. Il sagrato della cattedrale di Santa Maria delle Grazie ieri pomeriggio era stracolmo già dalle 14.30, prima dell'inizio della funzione. Il parroco, don Giovanni Venti, nel corso dell'omelia, ha espresso parole di conforto nei confronti dei familiari di Francesco, ricordando la dedizione dell'operaio nel lavoro e nei valori della famiglia, al centro della sua vita. Una tragedia e un destino, il suo, che lo lega a suo padre e a quanto accadde 38 anni fa. Anche il genitore del giovane pescinese morì vin un incidente che fu causato dalla neve. Ai funerali erano presenti Maurizio Di Nicola, sindaco di Pescina, città di origine di Trabalsi, e Benedetto Di Censo, primo cittadino di Aielli, dove l'operaio viveva con la famiglia. L'incidente mortale è avvenuto nella frazione di Venere di Pescina, dove si trova il capannone della società Cerone che produce prefabbricati e calcestruzzi. L’operaio era salito sul tetto del capannone e stava riparando una falla quando, forse a causa di un cedimento nelle vicinanze di un lucernario, per lui è stata inevitabile la caduta che non gli ha lasciato scampo. (p.g.)

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