Condannati in quattro per un traffico di droga

La pena più pesante (due anni) inflitta a un componente del clan Casamonica Assolte per non aver commesso il fatto 4 persone tutte residenti a Carsoli

CARSOLI. Accusati di traffico di droga tra Roma e Carsoli erano rimasti coinvolti nell’operazione “Transumanza”. Tra loro anche un componente del clan Casamonica, condannato insieme ad altre tre persone, mentre altre quattro sono state assolte.

I fatti risalgono al periodo compreso tra settembre 2008 e gennaio 2010 e le indagini sono state svolte dai finanzieri del Gico dell’Aquila. Sono stati condannati dal giudice del tribunale di Roma Corrado Cappiello, gli imputati Guerino Casamonica (2 anni di reclusione), Antonio Parolisi di Roma (un anno e 8 mesi), Cristina Prassede di Carsoli (un anno e 6 mesi) e Sabrina Aliventi di Roma (10 mesi). In precedenza c’erano stati anche dei patteggiamenti, come nel caso di Luca De Santis di Carsoli, i romeni Gunea Petrut Irinel e Nicolae Alim Romeghea, tutti difesi dall’avvocato Antonio Pascale.

Sono stati invece assolti per non aver commesso il fatto Oscar D’Andrea, Luigi D’Onofrio, Massimo Esposito e Corrado D’Alessandro, tutti di Carsoli, difesi dagli avvocati Antonio Milo, Alessandro Marcangeli, Pasquale Milo e Vincenzo Retico.

Guerino Casamonica è un esponente dell’omonimo clan originario dell’Abruzzo, più in particolare di Pescara, e che mise radici a Roma fin dal 1970, stabilendosi alla Romanina e iniziando la conquista del quadrante sud-est, da Tor Bella Monaca al Tuscolano. La sua figura era collegata anche al boss Enrico Nicoletti fin dalle sue prime imprese criminali all’interno di un gruppo di pressione che terrorizzava le vittime dell’attività di usura ed estorsione.

Guerino era stato recentemente intervistato in tv e aveva parlato del tanto contestato funerale di Vittorio Casamonica. Le indagini, condotte attraverso intercettazioni e appostamenti, portarono all’arresto e al rinvio a giudizio davanti al tribunale di Roma di numerose persone, la maggior parte delle quali marsicane, coinvolte nel vasto traffico di sostanze stupefacenti.

L’organizzazione, che aveva legami stretti con il clan Casamonica, secondo l’accusa importava droga da Roma e dall’Albania e aveva come base un locale di Carsoli.

Durante le indagini furono sequestrate ingenti quantità di cocaina e arrestate alcune persone tra le quali De Santis, ritenuto insieme a Casamonica il capo dell’organizzazione criminale. Il processo che ne è scaturito si è concluso dopo quattro anni e numerose udienze con le quattro condanne e con altrettante assoluzioni.

Pietro Guida

©RIPRODUZIONE RISERVATA