Conservatorio, lascia il direttore Carioti

Il saluto: «Per me L’Aquila non è un’esperienza finita». Il 30 settembre si vota per il nuovo vertice

L’AQUILA. Altro cambio al vertice di una delle realtà culturali dell’Aquila: il 30 settembre si vota il nuovo direttore del Conservatorio di musica «Casella». Dopo quindici anni termina il mandato di Bruno Carioti, il direttore che ha dovuto anche affrontare il durissimo momento del dopo terremoto. Una precedente legislazione, poi l’interregno tra quella e i decreti attuativi di quella attuale, e due proroghe dopo il terremoto, così per Carioti si è arrivati a un periodo di direzione lunghissimo. Il suo è un arrivederci, non un addio: «Da 36 anni vengo all’Aquila, quindi il mio periodo di direzione non è stato una parentesi, per quanto lunga. Per me L’Aquila non è affatto un’esperienza finita». Eppure Carioti, attualmente anche presidente della Conferenza dei direttori dei conservatori di musica italiani, è in lizza tra coloro che si contendono la direzione del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, istituzione di formazione musicale di assoluto prestigio. Otto candidati nella capitale, per una sfida che è fatta di innumerevoli intrecci, una corsa non facile per Carioti, che a Roma ha continuato a vivere per tutti questi 15 anni. L’Aquila però resta nel suo orizzonte: «Mi interesserebbe molto seguire la sfida dell’Aquila Capitale Europea della cultura 2019, credo che sarebbe un momento in cui la città potrebbe ritrovare l’unità di intenti tra le istituzioni e costruire insieme un percorso. Il traguardo è importante in quanto tale, è uno stimolo concreto». Carioti non fa mistero, dunque, di immaginare un futuro possibile all’Aquila. A capo di qualche istituzione? «Io sono a disposizione della città». A contendersi il posto di direttore del Conservatorio, per il futuro triennio, sei candidati. Un numero non esiguo, a fronte di centododici aventi diritto al voto. Profili molto diversi, tutti attuali docenti del Conservatorio dell’Aquila. «La corsa per la direzione è molto sentita», osserva Carioti, «perché il Conservatorio negli anni si è conquistato una credibilità a livello nazionale e internazionale che fa gola a molti. Evidentemente tanti sono interessati alle redini di questa istituzione, speriamo che il lavoro fatto venga proseguito. Abbiamo aumentato il numero di iscritti che oggi, compresi i corsi propedeutici, arrivano quasi a mille, abbiamo corsi che non ci sono nel resto d’Italia, e negli ultimi anni siamo usciti dall’isolamento, collaborando con le tutte le istituzioni culturali della città». Il primo turno dell’elezione il 30 settembre. Per vincere bisogna ottenere la maggioranza assoluta degli aventi diritto, pari a 57 voti. Altri due turni possibili il 7 e poi il 14 ottobre. Ecco chi sono i candidati in corsa. Tre aquilani, due romani e un teramano, tutti attuali docenti del Conservatorio «Casella». Aquilani sono Rosalinda Di Marco, docente di esercitazioni corali e attuale vicedirettore; Carmine Gaudieri, docente di violino e Renzo Giuliani docente di pianoforte, dal 2011 componente del direttivo e vicepresidente dell’Istituto abruzzese di storia musicale. Da Teramo Maurizio Cocciolito, docente di lettura della partitura e presidente della Società di musica e teatro «Primo Riccitelli» di Teramo, da quest’anno anche direttore dei Solisti Aquilani. Da Roma Alvaro Lopes Ferreira, docente di musica da camera con diversi ruoli istituzionali (componente del comitato tecnico di Alma Laurea, esperto del Miur, rappresentante Afam nel gruppo italiano dei Bologna Experts, istituiti dalla Commissione Europea per la creazione della European Higher Education Area). Da Roma anche Giandomenico Piermarini, docente di pratica organistica e canto gregoriano, curatore del sito Internet del Conservatorio.

Il direttore uscente non si sbilancia in previsioni, ma una parola di riconoscimento verso il vicedirettore Di Marco, che da anni lavora indefessamente, la spende volentieri: «Il vicedirettore ha lavorato tantissimo, è preziosa. È la persona che ha più contatti, sa meglio come ci siamo mossi, in questo momento sarebbe quella che ha più possibilità di agire immediatamente». Carioti come direttore ha dovuto superare lo sbandamento di allievi e docenti nel dopo sisma, e ha lavorato per tenere in piedi l’ente, aprendolo anche all’esterno.

Barbara Bologna

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