Consorzi, il modello per ricostruire

19 Gennaio 2010

Esperti provenienti da dodici Paesi dell’Unione europea a confronto.

L’AQUILA. I primi risultati dello studio condotto sugli immobili degli isolati di piazza della Prefettura verranno presentati questo pomeriggio all’auditorium Silone, nel palazzo della Regione. L’iniziativa è organizzata dal consorzio di proprietari della zona. «Nostro obiettivo», spiega la presidente Roberta Gargano, «è quello di elaborare, con l’aiuto di esperti internazionali, un modello di ricostruzione da mettere a disposizione dell’Aquila e di tutte le città che devono confrontarsi con l’emergenza terremoto».

Un confronto, organizzato in collaborazione con la Protezione civile e il consorzio Reluis, che è aperto a tutti quelli che vogliono attivarsi al recupero e alla ricostruzione del centro storico dell’Aquila e quindi anche ai altri rappresentanti degli altri consorzi. Realtà che stanno crescendo nelle ultime settimane. «È un fenomeno importante per la nostra realtà», spiega la Gargano, «perché è giusto che siano i cittadini ad occuparsi direttamente della ricostruzione. E poi l’esperienza dei consorzi è anche utile dal punto di vista sociale in quanto le riunioni a cui stiamo partecipando ci permettono di riprendere quei contatti che sono stati interrotti dopo del 6 aprile». Tre giorni fa l’incontro tra i proprietari di via Sassa.

«È stata un’esperienza stimolante», commenta, «in cui molte persone hanno ripreso contatto con quella quotidianità che ha da sempre contraddistinto queste zone. Del resto, prima si usciva e si incontrava il negoziante, il barista, il professionista che aveva lo studio in centro. Col terremoto c’è stata una diaspora». L’appuntamento di oggi coincide con la presenza all’Aquila di esperti internazionali provenienti da dodici Paesi dell’Unione europea e dell’area mediterranea, in città per partecipare al progetto di ricerca europeo «Niker» sulla protezione dei beni culturali dal rischio sismico.

Nella mattinata di ieri, gli esperti si sono ritrovati anche in una tavola rotonda a Santo Stefano di Sessanio, convocato con l’obiettivo di «sviluppare una serie di metodologie e tecniche a tutela degli assetti e delle eredità culturali dopo un evento sismico importante come quello dell’Aquila, una metodologia», come si legge nella nota di presentazione. Un intervento «mininvasivo per il territorio interessato». I contributi internazionali sono a cura di Paulo Lourenco, Universitade do Minho in Portogallo e Pere Roca, Universitat Politecnica de Catalunya in Spagna. «Abbiamo bisogno del sostegno di grandi università europee», commenta Roberta Gargano, «perché le nostre realtà da sole non ce la fanno ad elaborare una metodologia di studio adeguata ad una grande catastrofe».

Di qui la proposta di chiedere l’intervento di aiuti esterni al fine di elaborare una strategia da mettere a servizio anche di altre emergenze. «Le pagine dei giornali», dichiara ancora Roberta Gargano, «sono piene in questi giorni di testimonianze di scosse da più parti del mondo. Se riusciamo ad elaborare qui una strategia, questa impostazione la possiamo poi esportare altrove». All’incontro di oggi, in programma a partire dalle 16, parteciperanno il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, la presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, e il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.

Le note introduttive sono affidate a Luciano Marchetti, vicecommissario per i Beni culturali, a Roberto Scimia, consulente tecnico del consorzio dei proprietari «Piazza della Prefettura» e alla stessa Gargano. Le relazioni sono a cura di Mauro Dolce, della Protezione civile, Gaetano Manfredi, presidente del Consorzio ReLuis, Corrado Marsili, della Sovrintendenza per i Beni Culturali, del professor Claudio Modena - anche lui referente di ReLuis - e di Antonia Pasqua Recchia, direttore generale per l’Innovazione del ministero dei Beni culturali. L’appuntamento è concepito in collaborazione con l’università di Padova.