Crollo balconi Piano Case: la Procura incalza i periti

Si attende il deposito delle risultanze entro fine mese dopo cinque proroghe In caso di un ulteriore ritardo potrebbe scattare la riduzione degli onorari

L’AQUILA. Entro maggio i consulenti della Procura dovranno depositare le loro valutazioni sulle modalità di costruzione delle palazzine del Piano Case di Cese di Preturo, nell’ambito di un’indagine avviata dal crollo di un balcone il 2 settembre 2014.

Infatti dopo 8 mesi di accertamenti scadrà l’ultima proroga possibile, la quinta, per la presentazione delle perizie con i risultati delle prove statiche e sulla qualità dei materiali. Dossier dalle conclusioni facilmente immaginabili, ma attesi con ansia dal sostituto procuratore Roberta D’Avolio, titolare dell’inchiesta affidata al Corpo Forestale. Una volta studiata la documentazione, il magistrato potrà prendere una decisione e inviare gli avvisi di garanzia; inizialmente ne sono stati ipotizzati 39. Nel mirino della magistratura tutti coloro che hanno avuto ruoli nella filiera: sotto accusa potrebbero finire funzionari della Protezione civile, stazione appaltante del Progetto Case, del Comune dell’Aquila, la commissione di collaudo, tecnici che hanno redatto le certificazioni dei materiali e i rappresentanti delle ditte che hanno realizzato le cinque new town e di quella fornitrice del legno. A condurre gli accertamenti un pool composto dall’ingegnere Bernardino Chiaia, ordinario di Scienze delle costruzioni al Politecnico di Torino, l’architetto Carlo Maria Perotti, l’ingegnere Umberto Scalzotto e il geometra Gabriele Di Natale. Rispetto a quanto già ipotizzato, i tempi si sono allungati perché i periti hanno usufruito di 5 proroghe da un mese ciascuna dopo i primi 90 giorni di tempo. Ora i termini sono finiti e sono tenuti a consegnare i risultati del loro lavoro, altrimenti potrebbero sorgere problemi in relazione al pagamento del loro onorario che verrebbe ridotto. Alle ipotesi di reato già note – crollo colposo, frode nelle pubbliche forniture e omissione di lavori in edifici che minacciano la rovina – si potrebbero aggiungere quelle di truffa e falso. L’indagine ha portato al sequestro di 800 balconi di 494 palazzine che si trovano in 5 dei 19 insediamenti e a una singola palazzina sgomberata del Progetto Case di Cese di Preturo, quella del crollo, per garantire l’incolumità dei cittadini e assicurarsi la conservazione della prova. Anche qui, per alcuni reati, incombe la prescrizione.

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