Antonello Ferrari, 35 anni, lavorava nell'hotel di Pescasseroli

PESCASSEROLI

Cuoco trovato morto nel Grand Hotel 

Il corpo del 35enne di Avezzano era alla base di una rampa di scale, s’ipotizza una caduta. La procura dispone l’autopsia

PESCASSEROLI. È stato trovato senza vita alla base di una rampa di scale, all’interno di una struttura alberghiera, dove lavorava come cuoco. Antonello Ferreri, 35 anni, di Avezzano, è morto in circostanze ancora da chiarire. Anche se l’ipotesi più probabile è quella dell’incidente. L’episodio è avvenuto nel Grand Hotel del Parco in viale Santa Lucia a Pescasseroli. Potrebbe essersi trattato di un malore, oppure il 35enne potrebbe essere scivolato mentre scendeva le scale. Sarà l’autopsia disposta dalla magistratura di Sulmona a chiarire le cause del decesso.
A trovare il giovane avezzanese è stato un amico e collega di lavoro che ha provato a rianimarlo e ha chiesto l’intervento dei soccorsi. Sul posto l’ambulanza del 118 ma per il giovane non c’è stato niente da fare. Probabilmente è morto sul colpo a causa di un violento trauma cranico conseguente alla caduta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Pescasseroli coordinati dalla compagnia di Castel di Sangro. I militari hanno eseguito i rilievi per stabilire la dinamica della tragedia e hanno ascoltato alcuni dipendenti della struttura per ricostruire le ultime ore di vita del cuoco. È stata disposta l’autopsia, che sarà seguita nelle prossime ore, proprio per fare luce sulla tragedia. La notizia è giunta ad Avezzano nella prima mattinata di ieri.
I genitori Vincenzo e Rita Di Fabio sono stati avvisati dalle forze dell’ordine mentre erano nella loro casa di San Pelino, frazione di Avezzano. La vittima era molto legata anche al fratello Angelo. All’inizio di dicembre del 2013 i due erano rimasti coinvolti in un caso di cronaca giudiziaria legato all’omicidio di un marocchino avvenuto ad Avezzano. Il cuoco 35enne era indagato insieme al fratello e a un’altra persona di Avezzano per la morte dello straniero, investito da un’auto al culmine di una lite. I tre vennero arrestati. A febbraio il 35enne avrebbe dovuto partecipare all’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari. Il fratello Angelo, affranto e incredulo come tutta la famiglia, è stato raggiunto dall’abbraccio di tanti amici che conoscevano sia lui che Antonello. Il giovane cuoco avezzanese aveva voluto di ricostruirsi una vita lasciandosi alle spalle la vicenda giudiziaria e da diverso tempo aveva iniziato a lavorare come chef in diverse strutture abruzzesi. Era apprezzato dai colleghi di lavoro e con esperienza e sacrifici aveva raggiunto un buon livello di preparazione nel settore culinario. Da qualche mese aveva iniziato a lavorare a Pescasseroli. Aveva conquistato la fiducia dei suoi datori di lavoro e le amicizie degli altri dipendenti. La tragedia di ieri mattina, avvenuta con ogni probabilità prima delle 7, spezza ogni sogno di rivalsa del giovane avezzanese.
La famiglia è assistita dall’avvocato Antonio Milo, mentre le indagini, eseguite dai carabinieri al comando del capitano Domenico Fiorini, sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, che affiderà l’incarico a un anatomopatologo. L’autopsia è prevista domani alle 12.30. L’esame dovrà accertare se alla base dell’incidente ci sia un malore che ha colpito il giovane chef mentre scendeva le scale, oppure, cosa più probabile, se il 35enne sia inciampato sbattendo violentemente la testa. La salma si trova all’ospedale di Sulmona. Gli inquirenti, al momento, escludono il coinvolgimento di terze persone. Ma le indagini proseguono perché ci sono delle zone d’ombra.
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