La mazzetta utilizzata dall'assassino per colpire il dipendente dell'Asm (foto di Raniero Pizzi)

LE INDAGINI

Delitto di Barisciano risolto, la svolta con lo stratagemma dell'etilometro / VIDEO-INTERVISTA

I sospettati sono stati tutti sottoposti ai controlli attraverso i quali è stato in realtà rilevato il Dna. L'accusa al 25enne arrestato: omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi e della crudeltà

L'AQUILA. Omicidio volontario con l'aggravante dei futili motivi e della crudeltà: sono le accuse rivolte al 25enne _ di cui in un primo momento sono state diffuse solo le iniziali G.P- _ arrestato ieri dai carabinieri dopo 15 mesi di indagini sul delitto del dipendente dell'Asm Paolo D'Amico,  nella sua casa di Barisciano (L'Aquila). Successivamente si è saputo che l'arrestato è Gianmarco Paolucci, 26 anni, di dipendente di un supermercato e residente in un appartamento del Progetto case di Sant’Elia.

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"Si tratta di una delitto maturato nell'ambiente dello spaccio di stupefacenti", ha rimarcato questa mattina il colonnello Nazareno Santantonio.

Indagini lunghe e complicate rese difficili dal fatto che la vittima viveva praticamente isolata. La svolta è arrivata dalle macchie di sangue che sono state rilevate sui pantaloni del dipendente dell'Asm.

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Omicidio volontario a Barisciano, la svolta nelle indagini dei carabinieri
Videointervista al colonnello Nazareno Santantonio (di Raniero Pizzi)

I carabinieri hanno spiegato che sono riusciti a individuare gli intestatari dei contatti telefonici della vittima e di essere riusciti a sottoporli uno ad uno al test del Dna con la scusa dell'esame dell'etilometro. Attraverso poi l'individuazione del Dna, sono riusciti a risalire al presunto colpevole.

In sostanza Paolucci, secondo la ricostruzione quel 24 novembre del 2019 entrò nella casa di Barisciano di D'Amico per trattare presumibilmente una quantità di droga leggera (marijuana, forse). Ma tra i due sarebbe divampata una lite sfociata poi con il delitto. G.P., secondo l'accusa, avrebbe inferto venti colpi di scalpello e martellate _ di qui il carattere di volontarietà dell'omicidio _, e poi avrebbe spostato il corpo senza vita prendendolo per le gambe. Ha però lasciato le tracce di sangue sui pantaloni della vittima che hanno consentito di rilevare il Dna.

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