Demolizione delle baracche al via

Via Kolbe, le casette asismiche risalgono al 1915. Tensione con chi le occupava abusivamente

AVEZZANO. Inizia la demolizione delle baracche di via Kolbe.

L’amministrazione comunale a guida di Gianni Di Pangrazio vince il braccio di ferro con gli storici avezzanesi, il Centro giuridico del consumatore e i tanti abusivi che negli anni le hanno occupate e procede con la demolizione delle casette asismiche costruite nel 1915.

Così ieri, gli agenti della polizia locale, coordinati dal capitano Giulio Bonanni e al comando del dirigente Luca Montanari, hanno presidiato l’area e hanno fatto sì che si procedesse con la demolizione. Qualche tensione tra gli agenti e chi da anni occupa abusivamente le baracche.

Dopo una lunga querelle tra associazioni e l’ex sindaco di Avezzano, Antonio Floris, che aveva pensato alla demolizione, nel 2011 arrivò l’ok all’abbattimento da parte del ministero per i Beni culturali, che avrebbe escluso «qualsiasi interesse storico e culturale» per le casette asismiche.

Baracche che accolsero i prigionieri austriaci durante la Prima guerra mondiale e quelli alleati (soprattutto indiani e australiani) durante il secondo conflitto. All’epoca a scontrarsi con l’amministrazione fu soprattutto lo storico locale Antonio Rosini, che consegnò anche una lettera al procuratore della Repubblica di Avezzano, Vincenzo Barbieri. Il plauso per la sua azione arrivò da Augusto Di Bastiano, responsabile del Centro giuridico del consumatore. Senza dare più spazio alle polemiche, ieri, è iniziata la definitiva demolizione. Lo scopo è quello di ripulire dal degrado il quartiere, in modo da riqualificarlo. Sarà ora l’amministrazione comunale a dichiarare cosa sostituirà quell’ultimo baluardo della storia dell’inizio del Novecento.(m.t.)

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