Di Pangrazio, il caso Comune-Provincia sui redditi differenti

L’ex assessore De Cesare critica, scatta anche un esposto Il sindaco-dirigente: «Conti regolari e vi spiego il perché»

AVEZZANO. Stessa persona ma redditi differenti? Un errore o una scelta precisa? Il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, in base a quanto pubblicato sul portale istituzionale dell’Ente – così come imposto dalla norma – ha una retribuzione lorda di 129.064 euro. Ma sulla stessa voce del sito della Provincia dell’Aquila, dove ricopre il ruolo di dirigente, è pubblicato l’analogo documento con dati diversi e una retribuzione che ammonta a 149.451 euro. In città la differenza di 20mila euro è diventata un caso che sta facendo discutere. Nei giorni scorsi, infatti, i redditi degli amministratori comunali – sindaco, assessori e consiglieri – sono stati pubblicati dal Centro. Per il primo cittadino il reddito netto è risultato pari a 80.396mila euro.

«Per il sindaco Di Pangrazio», afferma Lorenzo De Cesare, ex assessore comunale ed ex candidato sindaco, «non dovrebbe esserci bisogno di una legge, visto che in campagna elettorale parlava di totale trasparenza dell’apparato amministrativo comunale. In base ai dati del sito del Comune, il sindaco sarebbe sul podio ben saldo al secondo posto con 129mila euro. Stando ai dati che si possono reperire sul sito della Provincia dell’Aquila, poi, il sindaco di Avezzano, quale direttore dipartimento speciale della stessa, avrebbe una retribuzione di 149.451,34 euro», conclude De Cesare, «viste le difformità dei dati, qual è la verità? Se poi aggiungiamo che Di Pangrazio ha pure diritto all’indennità quale sindaco non ci si capisce più nulla».

Nei giorni scorsi sulla vicenda è stato presentato anche un esposto alle Procure di Avezzano e dell’Aquila, al prefetto e alla Guardia di finanza.

Il sindaco non si scompone e fa chiarezza. «I miei detrattori non sanno più dove sbattere la testa», commenta Gianni Di Pangrazio, «ho presentato regolarmente la denuncia dei redditi sia al Comune di Avezzano, sia alla Provincia dell’Aquila. Bastava rivolgersi agli uffici per capire il perché di questa differenza. Nei conti della Provincia ci sono anche i contributi assistenziali e 14mila euro di arretrati a tassazione separata. Posso capire le contestazioni che riguardano l’operato dell'amministrazione, ma qui si va sul personale. Perché non ci si interessa di chi la denuncia dei redditi non l’ha presentata? Purtroppo De Cesare non perde l’occasione per questo tipo di attacchi. Lo invito a spendere questo tempo per il bene della città. E se proprio ci tiene alla trasparenza rendesse noto a tutti anche i suoi compensi, sia quelli che riguardano l’attività da commercialista, sia quelli per le consulenze e sia quelli della sua palestra. Per chiarezza nel 2014 ho pagato 48.668 euro di tasse, 2.233 di Irpef e 1.033 di addizionale comunale».

Eleonora Berardinetti

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