Disabili e Fondo povertà via libera a cinque progetti 

Bianco: individuati i servizi da attivare per le persone prive di sostegno familiare Per chi percepisce il reddito di cittadinanza in arrivo i lavori di pubblica utilità

SULMONA. I sindaci dell’ambito sociale numero 4 di cui Sulmona è capofila approvano la programmazione del “Dopo di noi” e del Fondo povertà. I programmi di intervento sociale sono rivolti a persone con gravi disabilità che restano sole e a chi ha grosse difficoltà economiche. In particolare, il “Dopo di noi” va a finanziare gli interventi per persone con grave disabilità prive del sostegno familiare, individuando i servizi attivabili, in collaborazione con le associazioni specifiche del territorio, mentre il Fondo povertà consente anche di procedere speditamente verso la conclusione della procedura per l’avvio al lavoro, entro la fine dell’anno, dei percettori del reddito di cittadinanza, dando attivazione ai cosiddetti Puc (progetti utili alla collettività). La riunione, in collegamento remoto, è stata condotta dal vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Marina Bianco. «Sono state ammesse 5 delle 7 domande pervenute, in risposta al recente avviso pubblico riguardante il Dopo di noi», fa sapere Bianco. «Non sono progetti asettici o generalizzati quelli individuati, ma personalizzati, adattati ad ognuno, adottando anche la formula week-end che consentirà ai ragazzi di avere approcci anche fuori dalla famiglia. Abbiamo previsto, come servizi attivabili, i laboratori di disegno, l’assistenza domiciliare educativa, stage formativi, progetti di apprendimento abilità e competenze sociali, nonché programmi relativi all’accrescimento dello sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana. Stiamo lavorando per poter dare risposte alle categorie più deboli in modo più rapida» continua il vicesindaco. «Saranno attivati anche i progetti lavorativi. Con l’approvazione della programmazione del Fondo povertà 2019, stiamo procedendo anche per l’attivazione dei Puc, che entro la fine del 2020 consentirà a coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza di dedicarsi ai lavori di pubblica utilità. Si tratta di un risultato che ci consente di raggiungere l’obiettivo entro la fine dell’anno, dando così dignità lavorativa a chi percepisce il reddito di cittadinanza», dice Bianco, sottolineando anche «l’importanza del contrasto al fenomeno dell’alcolismo tra i giovanissimi». (f.p.)
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