Distretto Asl Montereale la protesta degli utenti

Cittadini infuriati: «Dieci giorni di chiusura in un mese per le prenotazioni» Petizione al manager dell’Asl per ripristinare la continuità del servizio

MONTEREALE. Operazioni a singhiozzo al distretto sanitario di base di Montereale. La protesta arriva direttamente dai cittadini che hanno trovato la «sorpresa» scritta su un cartello. Un calendario di dieci giorni, per il mese di maggio, nei quali non possono essere effettuate determinate operazioni di sportello, tra le quali le prenotazioni delle visite e degli esami diagnostici né il pagamento delle prestazioni sanitarie. Insomma, un servizio a metà.

«In determinati giorni del mese», riferiscono i cittadini, che si sono rivolti al Centro per sollevare il problema, che sarà al centro di una petizione rivolta al manager dell’Asl Giancarlo Silveri, «è impossibile accedere al funzionamento del Cup. Impossibile regolarizzare le impegnative, impossibile pagare o accedere al servizio di prenotazione di visite ed esami. La limitazione, per ora, non riguarda il ritiro degli esiti degli esami di laboratorio che al momento resta ancora possibile. Si tratta di una penalizzazione enorme per un territorio di montagna già disagiato per il progressivo abbandono di alcuni servizi fondamentali. Tra l’altro», proseguono i cittadini, «la chiusura di 10 giorni a maggio, un terzo del mese, alcuni dei quali consecutivi, come il 19, 20 e 21, è stata comunicata con un avviso che in pochi hanno notato entrando nei locali del distretto di Piedicolle. Bisognerebbe migliorare anche il sistema di informazione all’utenza».

Il disagio dei residenti, tra i quali anche numerose persone anziane che non possono spostarsi all’Aquila per i servizi sanitari, è stato portato all’attenzione dell’azienda. «Abbiamo effettuato regolare segnalazione all’ufficio relazioni con il pubblico, dove abbiamo appreso che analoga situazione riguarderebbe anche l’altro distretto, quello di Barisciano. Diciamo ai dirigenti dell’Asl che i distretti sul territorio o vanno fatti funzionare come si deve oppure tanto vale chiuderli», concludono i cittadini.(e.n.)

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