Ecco le nuove regole sui gazebo: cosa cambia per bar e ristoranti 

Materiali, forme e colori specifici. Autorizzazioni annuali, sono 50 quelle richieste finora al Comune Stop ai tavolini selvaggi e controlli. Luci rosse per rendere visibili le strutture esposte al traffico 

AVEZZANO. Materiali, colori e forme. Ecco cosa prevede il nuovo regolamento comunale sui dehors, lo spazio all’aperto con tavoli e sedie caratteristico di bar e di ristoranti. Regolamento per mettere fine alla confusione che regna in città. Il documento è già in vigore, passato all’esame del consiglio comunale. Al momento sono 50 le richieste arrivate agli uffici del Suap di Avezzano (Sportello attività produttive). Le autorizzazioni sono annuali. I controlli sono affidati alla polizia locale. Per i trasgressori si va dalle multe alla rimozione.
LE TIPOLOGIE
I dehors ammessi sono di tre tipi: tavoli e sedie; tavoli e sedie coperti da ombrelloni, piccole cappottine leggere, tende a sbraccio fissate al muro; strutture chiuse.
I MATERIALI
Nel caso del dehor con tavoli e sedie all’aperto gli elementi di arredo dovranno essere in plastica, metallo, legno, rattan o vimini, mentre gli elementi sollevanti saranno costituiti da pedane con struttura in legno o acciaio e pavimentazione in legno, ceramica o pietra. È vietato l’uso di bancali industriali, pallet e qualsiasi tipo di plastica. Il regolamento prevede che l’uso di pedane è obbligatorio quando: il marciapiede o lo spazio riservato ai pedoni sia inferiore a due metri e il dehors è posto sullo spazio parcheggio; il dehors occupi parte del marciapiede risultando più largo di 2 metri e gli stalli di parcheggio oppure in presenza di dislivelli, ostacoli o altri elementi che non rendano uniforme la superficie. Nel caso in cui il dehors sia posto sugli stalli di parcheggio senza interessare il marciapiede l’uso della pedana può essere disatteso ma è obbligatoria una rampa che colleghi il marciapiede con il dehor adatta anche ai disabili. Gli elementi di delimitazione: ringhiere in metallo o legno di altezza non superiore a 1 metro e mezzo assicurate da flange in acciaio oppure ancorate alla pedana dove prevista; paraventi di altezza non superiore a 1 metro e mezzo con vetro di sicurezza o lamiera d’acciaio liscia verniciata o pvc trasparente; fioriere e vasi in plastica, terracotta, rame, ghisa, acciaio corten o verniciato resistenti dalle linee sobrie ed eleganti a forma di parallelepipedo e alte non meno di 40 centimetri e non più di un metro. I vasi dovranno essere di colori uniformi tra loro come grigio antracite, rame, tortora, bianco e grafite. Mentre piante e i fiori dovranno essere curati.
LE COPERTURE
Il regolamento, redatto dal consigliere Cristian Carpineta, contempla ombrelloni a forma regolare quadrata, rettangolare, circolare o poliedrica di dimensioni adeguate all’area da coprire e un’altezza non inferiore a 2 metri e 10 centimetri. Gli ombrelloni o piccole cappottine leggere dovranno avere uno o più sostegni ancorati alla pedana o muniti di piastra di base da poggiare al suolo con opportune zavorre per garantire stabilità e resistere alla spinta del vento. Anche questi dovranno essere di colori uniformi tra tortora chiaro, bianco o panna.
LE STRUTTURE CHIUSE
Quanto alle strutture dovranno essere realizzate con montanti perimetrali in legno, in profilati d’acciaio o altri metalli resistenti alle sollecitazioni e agli agenti atmosferici. Il tetto dovrà garantire idonee condizioni climatiche all’interno. Sono ammessi corpi illuminanti sobri ed essenziali a luce calda. Le strutture chiuse sono vietate sotto i porticati. Quando i dehors sono realizzati sulla carreggiata o comunque esposti al traffico dei veicoli è obbligatorio renderli visibili, sia di giorno che di notte, con luci rosse. Quanto ai colori, dovranno essere in tinta con l’edificio che ospita l’attività.