Eternit a Montereale Pietrucci (Pd): bonifica urgentissima

Sopralluogo del consigliere regionale nell’Alto Aterno Si cercano fondi per smantellare le coperture dei capannoni

MONTEREALE. «Non voglio essere testimone di un’altra catastrofe ambientale come quella che ha coinvolto Bussi sul Tirino e farò in modo che in rapida successione, si chiudano tutte le vicende legate a politiche cieche di distruzione del territorio».

Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci.

«Per questo motivo, insieme all’assessore regionale Mario Mazzocca, al sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi e ai suoi assessori, sono andato a effettuare un sopralluogo alla Vecchia Fornace, in località Piedicolle di Montereale, sito privato in cui ancora a distanza di 50 anni si devono effettuare urgentissime bonifiche di amianto».

«A parte il rischio sismico altissimo della zona dell’Alto Aterno», prosegue Pietrucci, «che potrebbe causare la riduzione in polvere dei manufatti, è noto come la presenza di amianto sia dannosa anche in presenza di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilavamento di acqua piovana; ciò può verificarsi anche quando i materiali sono manipolati (rottura, taglio, smerigliatura e altro) senza applicare determinate misure di sicurezza».

«Non serve aspettare un altro terremoto per decretare la pericolosità dell’impianto», denuncia l’esponente del Pd. «Siamo all’interno del Parco nazionale Gran Sasso-Monti della Laga, in un’area antropizzata, e che sta mettendo in piedi una serie di azioni importanti contro lo spopolamento, la depauperizzazione, la crisi. Un pericolo troppo grande, dunque, del quale l’assessore regionale Mazzocca, grazie al nostro sopralluogo, ha recepito l’urgenza, impegnandosi a ricercare e attivare strategie normative e burocratiche per il reperimento dei fondi necessari a smantellare e bonificare l’area».

«In consonanza con l’amministrazione comunale di Montereale», afferma ancora Pietrucci, «la Regione Abruzzo prende dunque provvedimenti, per redigere un nuovo piano di caratterizzazione del sito e correre rapidamente ai ripari, chiudendo nel più breve tempo possibile una vicenda che potrebbe causare un gravissimo disastro ambientale in una delle zone più belle del nostro comprensorio».

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