Fa irruzione in casa e picchia la madre della sua ex compagna: arrestato

7 Novembre 2025

Doppio arresto in cinque giorni per un 39enne: perseguitava la fidanzata e la minacciava di morte. Le frasi choc: «Mi porto una tanica di benzina e brucio sia le auto che l’abitazione con voi dentro»

L’AQUILA. Entra ed esce dal carcere nel giro di cinque giorni per poi farvi ancora una volta ritorno. È la parabola giudiziaria di P.D.T., 39 anni, che nella tarda serata di sabato si era portato a ridosso dell’abitazione della compagna – in un piccolo centro dell’Aquilano – dove aveva danneggiato una finestra pur di vedere la donna, che proprio non ne voleva sapere di incontrarlo. Di qui la decisione di scavalcare il recinto dell’abitazione per poi infrangere a pugni il vetro dell’infisso, al punto da ferirsi. Quindi l’intervento dei genitori della compagna, allarmati dalla furia dell’uomo, con la madre che viene centrata da un cazzotto. Un assalto, quello dell’uomo, condito da frasi come: «voi non sapete chi sono né da dove vengo, vi faccio male». Oppure: «Vi ammazzo». Esternazioni, del resto, in linea con quanto già minacciato in precedenza via telefono alla compagna, costretta a vivere in un perenne stato d’ansia per la propria incolumità e quella dei suoi familiari: «Prima o poi vengo a casa vostra e distruggo tutto. Mi porto una tanica di benzina e brucio sia le auto che la casa con voi dentro. Me ne frego dei carabinieri». Infine l’arrivo di una vettura del Nucleo operativo e Radiomobile dell’Aquila, e i militari che arrestano il 39enne in flagranza di reato per maltrattamenti contro familiari o conviventi, violenza privata, minaccia aggravata e danneggiamento. Con la donna che rivela poi di essere oggetto di condotte persecutorie sin dall’inizio della loro relazione. Un’escalation di episodi caratterizzati infatti da atteggiamenti pedanti e oppressivi da parte del 39enne, con punte di gelosia capaci di indurlo a vietare alla donna la possibilità di intrattenere rapporti di lavoro con titolari e clienti di sesso maschile. Fino a impedirle di accompagnare la madre a fare la spesa, per via del sospetto che potesse in realtà approfittarne per tradirlo. L’uomo è così finito una prima volta in carcere, dal quale è stato poi rimesso in libertà con il divieto di avvicinamento alla donna e ai suoi familiari entro un perimetro di 500 metri. L’altro ieri, poi, una chiamata al 112 porta ancora una volta i carabinieri dal 39enne, sorpreso a terra nei pressi dell’attività in cui lavora la donna. «Ero solo andato a riprendere le valigie che avevo lasciato nell’attività dove lavora la mia compagna. Poi però sono svenuto perché non avevo mangiato», si è giustificato il 39enne, ieri processato per direttissima proprio per aver violato quel divieto di recente impostogli dal giudice. Un “calo di zuccheri” a pochi passi dalla stessa donna da cui sarebbe invece dovuto stare alla larga che però non ha convinto il giudice Giuseppe Romano Gargarella. Tanto che per l’uomo si sono subito riaperte le porte del carcere.