Fisco, blitz a Roccaraso: pochi scontrini e lavoro nero

I primi risultati delle 16 ore di controlli anti evasione dell'Agenzia delle Entrate nella località turistica invernale: diverse irregolarità registrate in alberghi, ristoranti e bar

ROCCARASO. Oltre sedici ore di controlli no-stop, con novanta persone impegnate tra funzionari del ministero del Lavoro e ispettori dell'Agenzia dell'Entrate. Su e giù per le strade di Roccaraso, passando al setaccio alberghi, ristoranti e impianti sciistici. Dal blitz del week-end emergono i primi dati relativi ai alle verifiche. Tendenzialmente, molte irregolarità sono state riscontrate all'interno di attività medio-piccole (bar e negozi), mentre gli alberghi e le realtà imprenditoriali più grandi hanno fatto rilevare meno sanzioni, fatte le dovute proporzioni.

CONTROLLI E MULTE. Mancata emissione di scontrini fiscali e mancata registrazione delle assunzioni. Queste le sanzioni più ricorrenti nei verbali a carico dei titolari delle attività. In qualche caso sono state segnalate irregolarità anche nel permesso di lavoro dei singoli dipendenti. I controlli sono stati effettuati tenendo conto del momento di massima affluenza. Per questo motivo, gli ispettori sono arrivati sulle piste da sci di Pizzalto e dell'Aremogna sabato mattina, in una delle giornate più gettonate dall'inizio della stagione. Qui sono state prese di mira le scuole di sci, in particolare la «Sole e Neve» che ha visto agenti e funzionari al lavoro per ore nel container adiacente all'affollatissimo parcheggio di Pizzalto. Contemporaneamente sono stati passati al setaccio alberghi e negozi, mentre a pranzo e a cena è toccato a bar e ristoranti. La sera, infine, le ispezioni hanno riguardato prevalentemente pub e discopub.

«Siamo riusciti a servire i clienti, nonostante avessimo gli ispettori alla cassa», spiega Natale Di Natale del ristorante Girarrosto, «i disagi sono stati limitati per la clientela». Anche Marco Frugis del Palaghiaccio ha parlato di verifiche condotte «nella massima discrezione». Ma c'è anche chi non ha preso questa visita altrettanto sportivamente e si è lamentato delle difficoltà a lavorare. Da parte di tutti è stato registrato il fastidio di aver avuto i controlli proprio nell'unica giornata di vera affluenza registrata a febbraio. Le verifiche erano previste anche ieri, ma dopo l'estenuante lavoro di sabato, gli ispettori hanno deciso che poteva bastare così.

CIFRE A CONFRONTO. Sono stati messi a raffronto gli incassi di questo fine settimana con quelli dello scorso fine settimana. Allo stesso modo, attraverso l'utilizzo dei registri contabili, gli ispettori hanno chiesto un confronto col fatturato dello stesso periodo del 2011. L'operazione è finalizzata ad accertare se il volume di scontrini registrati alla presenza degli agenti si differenzia di molto rispetto a quello rilevato in periodi ritenuti analoghi. In ogni caso, si è trattato di un'operazione a forte impatto mediatico.

«EFFETTO CORTINA». È proprio questo uno dei fenomeni che sembrano sorprendere maggiormente gli addetti ai lavori. Dai vari controlli, infatti, è emerso che tante posizioni lavorative - in alcuni casi anche il 50% del personale - sono state messe in regola proprio nello scorso mese di gennaio. Si pensa che questo fenomeno sia legato all'effetto mediatico del primo blitz condotto a Cortina. Un effetto che spinge le stesse aziende a mettere spontaneamente le carte a posto. Del resto, uno degli obiettivi dell'Agenzia delle Entrate è quello di «assicurare il massimo livello di adesione spontanea agli obblighi fiscali», un processo conosciuto come «tax compliance».

L'AMBIENTE. È chiaro che questi controlli hanno un impatto diverso alla vigilia del mondiale juniores di sci. Dopo i commenti del sindaco Francesco Di Donato e del vice, Alessandro Amicone, il presidente dello Sci club Roccaraso Amedeo Di Natale ha ribadito che le verifiche non hanno riguardato in alcun modo l'organizzazione dei Mondali. Tra gli imprenditori c'è un pacato ottimismo. «Attendevamo questi controlli alla viglia della kermesse iridata», spiega Geppy Lepore, organizzatore di eventi, «a quanto pare le sanzioni non sono molte, segno del valore delle aziende».
(ha collaborato Claudio Lattanzio)

© RIPRODUZIONE RISERVATA