Gasdotto Snam, il governo apre allo spostamento da Sulmona alla costa

Incontro a Roma tra la Regione e il sottosegretario Lotti. Entro due mesi sarà presentato un itinerario alternativo lungo la dorsale adriatica. La centrale di compressione andrà a Cupello

PESCARA. Il gasdotto Snam Sulmona-Foligno potrebbe spostarsi sulla linea adriatica, abbandonando il progetto (ancora all’esame della Commissione valutazione ambientale della Regione) che prevede l’attraversamento della Valle Peligna e la costruzione a Sulmona di una centrale di compressione.

L’ipotesi, che viene ritenuta «molto concreta», è stata discussa ieri a Roma in una riunione tra il presidente della regione Luciano D’Alfonso, l’assessore all’Ambiente Mario Mazzocca, il viceministro delle Attività produttive Claudio De Vincenti e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti.

Proprio da Lotti sarebbe venuta la conferma di una disponibilità di Snam ad esaminare il nuovo percorso e di una disponibilità a stanziare un piccolo aumento del budget per far fronte a un eventuale rincaro dei costi, dovuto al maggior valore dei terreni costieri. (come già ipotizzato da Snam). Un analogo progetto di gasdotto lungo la dorsale adriatica è stato tra l’altro presentato da Sgi (Società gasdotti Italia, secondo trasportatore di gas naturale nel paese) e contenuto nel Piano energetico nazionale.

Lo spostamento del gasdotto lungo la linea adriatica riapre anche l’ipotesi, ventilata nelle scorse settimane dall’assessore regionale Giovanni Lolli, dello spostamento della centrale di compressione a Cupello, dove è già presente una centrale della Stogit, la società di Snam che opera nel settore dello stoccaggio del gas naturale.

La Regione ha adesso un paio di mesi per studiare il nuovo tracciato e dare concretezza al progetto che, per effetto del decreto Sblocca-Italia, sarà esaminato a gennaio 2015 dal comitato Via nazionale e non più da quello regionale, come previsto per le opere strategiche nazionali quali sono le infrastrutture energetiche. Nel frattempo verrà annullata la conferenza di servizi in programma l’8 novembre che avrebbe dovuto discutere della vecchia Sulmona-Foligno.

Martedì scorso, anche in previsione dell’incontro romano, il Consiglio regionale ha approvato un emendamento alla legge regionale 26/2014 (disposizioni regionali per il coordinamento della pianificazione paesaggistica con gli altri strumenti di pianificazione) presentato dall'assessore Mazzocca, integrato dal consigliere Ranieri del Movimento 5 Stelle e sottoscritto anche dal consigliere di Forza Italia Sospiri, che riguarda le opere per le quali è stata negata l'intesa in conferenza di servizi. L’emendamento prevede che la soluzione individuata dalla Regione venga valutata e comparata entro sei mesi, «di concerto con gli organi statali competenti e in ottemperanza al principio di leale collaborazione, con soluzioni alternative elaborate dalla Regione al fine di individuare una proposta che accolga le ragioni alla base della negazione e che abbia minore impatto ambientale e il più basso impatto sismico». Mazzocca, commentando l’emendamento, aveva detto che si tratta di «una nuova disposizione normativa che va verso la ricerca di una soluzione alternativa per l'allocazione della centrale Snam di Sulmona». La norma ricalca quanto fatto dalla regione Puglia per il Gasdotto Trans-Adriatico Tap.

Se l’ipotesi della dorsale adriatica dovesse prendere piede, sarebbe dunque archiviato il discusso progetto di centrale a Sulmona (invisa alla città, osteggiata da comitati locali e dalla stessa Regione), da collocare tra Case Pente e Colle Savente in un'area di 12 ettari a pochi passi dal cimitero sulmonese. Tre i turbocompressori previsti, da 11 megawatt l'uno, alti dieci metri; oltre a tre caldaie e un camino di 14 metri. Fino a ieri la Snam aveva difeso questo progetto ritenendolo l’unico possibile, e scartando l’ipotesi adriatica per motivi di costi e di sicurezza.

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