Giovane morso da un ragno rischia lo shock anafilattico
Reazione allergica provoca gonfiore a una gamba: salvo grazie al cortisone Campioni di sangue inviati a Pavia per conoscere la composizione del veleno
CAPISTRELLO. Entra al pronto soccorso con un piede e una caviglia gonfi per il morso di un ragno e rischia lo shock anafilattico. Paura, nella notte tra sabato e ieri, per un trentenne di Capistrello. Il giovane si è presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano intorno alle 4 con un edema esteso. Ad accompagnarlo sono stati i parenti, preoccupati per l’improvviso gonfiore degli arti. Una volta arrivato in ospedale, al personale sanitario ha raccontato di essere stato morso da un ragno mentre tornava a casa e di non essersene accorto se non dopo aver sentito un prurito fortissimo.
I medici lo hanno subito visitato per avere un quadro della situazione soffermandosi sul gonfiore alla gamba e al piede. Grazie al racconto del paziente, poi, i medici sono riusciti a ricostruire la vicenda e hanno immediatamente attuato una profilassi utilizzata in questi casi. Il rischio più grande, infatti, era che il morso del ragno potesse provocare uno shock anafilattico, molto rischioso soprattutto per chi presenta delle allergie. Subito è stata utilizzata una terapia a base di cortisone, antistaminico e antibiotico e contemporaneamente sono stati eseguiti ulteriori accertamenti. Gli è stato prelevato un campione di sangue poi inviato immediatamente al Centro antiveleni di Pavia della Fondazione Maugeri per capire le conseguenze del morso del ragno sul suo corpo. Il ragazzo è stato tenuto in osservazione qualche ora e poi è tornato a casa.
Nella Marsica non ci sono ragni velenosi che possano avere effetti dannosi sull’uomo. Probabilmente, in questo caso, a provocare l’immediato gonfiore è stata una reazione allergica. In ogni caso, per scongiurare qualsiasi rischio, sono stati seguiti tutti gli accorgimenti. Per il morso di un ragno, due anni fa, un carabiniere in servizio a Tagliacozzo rischiò uno shock anafilattico. Il militare era intervenuto insieme a un collega per soccorrere una famiglia rimasta coinvolta in un incidente. Mentre stava svolgendo le operazioni di routine iniziò a sentire un formicolio sul petto e poi delle punture sul torace. Quando si è accorto che un ragno gli si era infilato tra la camicia e il maglione sono iniziati i primi disturbi. Prima dolore e prurito, poi spossatezza e malessere generale. Fu il collega a portarlo in ospedale.
Eleonora Berardinetti
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