Grandi Rischi, i filmati nel mirino

Il pm acquisisce altre prove. Finora 20 esposti

L’AQUILA. Sono una ventina gli esposti finora inoltrati alla magistratura, per omicidio colposo, circa le risultanze della riunione della commissione Grandi Rischi che si svolse all’Aquila il 31 marzo, a cinque giorni dal tragico sisma del 6 aprile, con la quale, secondo indiscrezioni che prendono sempre più piede, la Procura della Repubblica del capoluogo mira al livello nazionale e quindi al salto di qualità.

La Procura ha disposto l’acquisizione di altri filmati e registrazioni relative alle interviste dei protagonisti della riunione e degli amministratori che prendendo spunto da quelle dichiarazioni pubbliche hanno lanciato messaggi rassicuranti alla popolazione. I magistrati puntano sugli atti mediatici per dimostrare il loro teorema accusatorio. Nella relazione, in effetti, si ritiene che una catastrofe sia poco probabile nel documento si sostiene in modo chiaro anche che tutto è impossibile e non si può escludere nulla.

Sui messaggi rassicuranti ai cittadini intanto in procura sono stati presentate altre denunce: a far scattare l’inchiesta fu un esposto inoltrato dall’avvocato aquilano Antonino Valentini, e sottoscritto da sei persone, nel quale si sottolineava il fatto che messaggi più equilibrati e ponderati avrebbero potuto consigliare altri comportamenti e, probabilmente, salvare qualche vita umana. Un altro esposto è stato presentato di recente anche dal legale Fabio Alessandroni. Il lavoro del procuratore capo, Alfredo Rossini, è avanzato anche se non è facile fare una stima sul tempo che occorrerà prima dell’emissione degli avvisi di garanzia. Per ora la procura ha ascoltato dedine e decine di persone informate sui fatti.
Gli indagati, secondo quanto si è appreso, verranno convocati tramite invito a comparire probabilmente a metà del prossimo mese di febbraio.