I giudici del Tar: «Le autostrade restano nelle mani dell’Anas» 

Strada dei Parchi incassa il terzo no, accolta solamente la richiesta di accesso agli atti del Ministero Il 7 dicembre l’udienza nel merito sul complesso braccio di ferro, ma il verdetto sembra già scontato

L’AQUILA. Non cambia nulla. Le autostrade A24 e A25, che collegano l’Abruzzo a Roma, restano nelle mani dell’Anas mentre Strada dei Parchi, la società dell’imprenditore teatino Carlo Torto, ottiene il terzo no consecutivo. Ed è un no alla richiesta cautelare che questa volta arriva dal giudice Roberto Politi, il presidente di sezione del Tar del Lazio che, a luglio, aveva invece accolto i primi due ricorsi di Sdp, poi però di nuovo sfrattata dalla gestione con altrettanti provvedimenti del Consiglio di Stato.
Ci sarà un giudice a Berlino, avrà creduto la società privata che ha deciso di sfidare a campo aperto nientemeno che il governo uscente di Mario Draghi e il Ministero delle Infrastrutture, autori dei due atti dello sfratto. E proprio con questo obiettivo, la spa di Toto era ricorsa allo stesso Tar che le aveva dato ragione piena. Ma ieri, a sorpresa, ha dovuto prendere atto che a Berlino quel giudice non c’è più.
«L’accoglimento del nuovo ricorso introdurrebbe elementi di discontinuità di carattere gestionale, il cui perdurare verrebbe a coincidere, sotto il profilo temporale, con riferimento alla celebrazione dell’udienza di merito di trattazione della controversia». Così si legge ora nell’ordinanza firmata da Politi, il giudice che il 28 luglio sentenziava l’esatto contrario.
In parole semplici, il Tar, superando tutte le altre questioni, come quella provata dell’inerzia di Anas nei lavori di messa in sicurezza, chiude la partita ritenendo che un nuovo cambio di gestione finisca solo per generare caos.
È vero che siamo ancora in una fase cautelare e che la decisione finale di questo complesso braccio di ferro tra Sdp e Anas sarà scritta solo il 7 dicembre prossimo, data dell’udienza di merito. Ma l’ordinanza di ieri appare come un’evidente anticipazione di quel verdetto previsto tra oltre due mesi.
A Strada dei Parchi non resta che consolarsi con l’unica richiesta accolta, quella dell’acceso agli atti del dossier dell’ispettore del Mims, Placido Migliorino, semmai dovessero risultare atti utili alla società di Toto per un eventuale risarcimento in fase civile.
Ma la stessa Sdp, sempre nell’ordinanza di Politi, ha dovuto incassare anche un secondo no, sostanziale perché riguarda un tema squisitamente economico: la possibilità, a titolo di provvisionale, cioè anticipo di risarcimento, di incassare i pedaggi autostradali, decurtati dai costi di gestione di cui Anas si sta facendo carico. Parliamo di una cifra che si aggira sui 150 milioni di euro l’anno. Ma il Tar Lazio non ha spacchettato la gestione di A24 e A24 dai ricavi, facendo esultare il Codacons che si è costituto in giudizio contro la società abruzzese.