I nuovi poveri chiedono aiuto: rischio usura per chi non ce la fa 

Richieste aumentate non solo per i pasti: i piccoli imprenditori bussano alla porta pure per le bollette E lo spauracchio dei costi dell’energia rischia di mettere in ginocchio anche i sodalizi di volontariato

L’AQUILA. Cresce la preoccupazione in città per le ripercussioni legate al caro bollette, sulle famiglie così come sulle imprese, piccole e grandi. Una situazione tale da costringere molte più persone a chiedere aiuto ad associazioni e Caritas per un sostegno economico. Tra queste realtà c’è la Fraterna Tau, associazione di volontariato che da anni, nel nome di Celestino V, porta avanti una mensa dei poveri che, attualmente, arriva a erogare oltre cento pasti caldi, tra quelli serviti all’interno alle persone ospiti della struttura a piazza d’Armi e quelli consegnati in asporto.
LE BOLLETTE
Da un po’ di tempo a questa parte, complici anche le difficoltà economiche legate alla pandemia, la Fraterna Tau cerca di pagare bollette a persone o famiglie indigenti, così come fa la Caritas diocesana. «La situazione è peggiorata negli ultimi mesi», spiega Paolo Giorgi, presidente del sodalizio. «Abbiamo registrato un aumento di richieste anche da parte di persone che mai avremmo pensato bussassero alla nostra porta. Tra questi, anche piccoli imprenditori e piccoli commercianti che si sono visti aumentare le utenze a dismisura, affrontando rincari repentini che hanno completamente alterato il piano economico sul quale era fondata la loro attività».
IL PERICOLO USURA
Quando condizioni di questo tipo si verificano, le scelte sono due: o si chiude o si cerca di andare avanti costi quel che costi: «Non tutti se la sentono di accettare a cuor leggero l’idea di dover rinunciare alla propria attività», aggiunge Giorgi. «Anzi, la maggior parte delle persone arriva a provare vergogna di fronte a un’ipotesi del genere. Per questo, la tentazione è quella di andare avanti con dei prestiti in denaro». Non tutti gli imprenditori, tuttavia, sono in grado di offrire agli istituti di credito le garanzie necessarie per accendere un piccolo mutuo. Talvolta è anche una questione di tempi: i soldi chiesti in prestito non arrivano immediatamente, a causa dei tempi di istruttoria della pratica. Di qui, si ricorre a dei canali meno ufficiali: «Ecco che si manifesta il rischio usura, come una piovra con i suoi tentacoli», denuncia il presidente della Fraterna Tau. «Una volta ottenuto il prestito, i tassi d’interesse mensili arrivano anche al 15-20% e chi deve restituire il denaro vive sotto ricatto».
GLI AIUTI
Anche per contrastare questo fenomeno, la Fraterna Tau sta cercando di raccogliere fondi per garantire degli aiuti economici: «Si tratta di mettere insieme del denaro», continua Giorgi. «Non è come alla mensa dove bastano donazioni anche sotto forma di cibo. Per questo motivo, divulghiamo i nostri recapiti anche attraverso il sito www.movimentocelestiniano.it per chiedere un sostegno. Inoltre, ora che si può, stiamo tornando a organizzare cene di beneficenza finalizzate a raccogliere fondi in cambio di ottimo cibo e animazione. La prossima iniziativa del genere è prevista per giovedì 29 settembre». Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il 348.3200270.
L’IMPATTO
L’impatto del caro energia si riflette anche sulla solidarietà. Le associazioni di volontariato sono preoccupate anche dal pagamento delle proprie utenze. Di qui, la richiesta della Caritas nazionale al governo di provvedimenti rapidi ed efficaci che risolvano un problema che, altrimenti, rischia di trasformarsi in una vera emergenza sociale. Dal punto di vista locale, il direttore della Caritas diocesana, don Dante Di Nardo, valuta non significativo l’incremento di richieste di aiuto: «Ma temiamo i mesi più freddi», sottolinea.
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