Idonei concorsone: «No ad assunzioni fuori graduatoria»

Il comitato si rivolge alla politica: se serve altro personale per la ricostruzione ci sono già le competenze adeguate

L'AQUILA. No a nuovi concorsi e no alla proroga dei contratti agli attuali precari. Una richiesta che potrebbe innescare ulteriori polemiche, quella che arriva dal Comitato vincitori e idonei del concorso per la ricostruzione, che si è costituito lo scorso 23 marzo. In pratica, è un appello agli enti pubblici del cratere sismico: per il futuro, in caso di assunzioni, sarebbe meglio attingere alle graduatorie del concorsone, «dove ci sono 1730 giovani laureati e diplomati che hanno limpidamente superato le prove».

Finora, per i 300 posti di lavoro a tempo indeterminato previsti nel bando, sono stati stipulati i primi 204 contratti, ma ci sono circa un migliaio di idonei che ritengono di avere «le qualifiche e le competenze adeguate» a ricoprire i ruoli professionali richiesti nella lunga fase del processo di ricostruzione che interesserà il comune dell’Aquila e gli altri 56 Comuni del cratere. Nel frattempo, 50 persone sono state selezionate per lavorare per tre anni negli uffici speciali e altri 23 tecnici andranno ad affiancare, sempre a tempo determinato, il titolare dell’ufficio speciale per L’Aquila Paolo Aielli. In entrambi i casi, secondo il comitato, si tratta dei medesimi profili già individuati dal concorsone. «Si è calpestata», dicono i rappresentanti degli idonei, «la possibilità di attingere dalle graduatorie già esistenti da circa un mese, a vantaggio di nuove selezioni per titoli, peraltro meno rigorose e trasparenti». E poi ci sono i cosiddetti precari della ricostruzione, assunti durante l’emergenza, che non hanno superato il concorso, e per i quali si sta ipotizzando, anche a livello amministrativo, la proroga degli attuali contratti. Tra l’altro, esiste un ricorso collettivo al Tar del Lazio, contro le modalità del bando, di cui si attende ancora il pronunciamento nel merito. Il Comitato dei vincitori e idonei, facendo riferimento a questi precari e anche ai dipendenti di Abruzzo Engineering che si trovano nelle medesime condizioni, chiede agli enti locali, per il futuro reclutamento di personale, di non scavalcare le graduatorie Formez «che costituiscono un bacino dal quale, come previsto dalla legge, le amministrazioni possono attingere per le nuove assunzioni, per valorizzare la competenza e il merito e per garantire qualità e trasparenza del pubblico impiego, al quale si accede esclusivamente con selezione pubblica, come sancito dalla Costituzione. Questa possibilità», sottolinea il comitato, «è stata insensatamente ignorata, negli ultimi mesi, dalle stesse amministrazioni abruzzesi coinvolte nella ricostruzione». L’appello finale: «Ci auguriamo di avere dalla politica una prova di ritorno di trasparenza e onestà».

Romana Scopano

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