Il crac dell’Avezzano calcio resta senza colpevoli

In Appello assolto l’ex presidente Angeloni: caso giudiziario iniziato 15 anni fa

AVEZZANO. Nessun colpevole per il fallimento dell’Avezzano calcio. A 15 anni dal crac del pallone, la Corte d’Appello dell’Aquila ha assolto l’ex presidente della società biancoverde, Vincenzo Angeloni. Il suo difensore, l’avvocato Antonio Milo, è riuscito a dimostrare l’insussistenza delle accuse. In primo grado, il tribunale di Avezzano aveva condannato l’imputato a un anno e 4 mesi per bancarotta documentale. La vicenda fa riferimento al fallimento dell’Avezzano, avvenuto nell’estate del 1999. All’epoca i biancoverdi giocavano in C2, l’attuale Seconda divisione, e Angeloni era il presidente del consiglio di amministrazione. A capo di una cordata che faceva capo all’ex patron del Perugia, Luciano Gaucci, aveva rilevato il club fino ad allora guidato da Mauro Gentile. Stipendi d’oro per i giocatori, mancati pagamenti degli affitti, pignoramenti in serie. Dopo un campionato altalenante, l’arrivo di un gruppo di imprenditori milanesi (il periodo di Vittorio Galigani) fino alla mancata iscrizione in C2. Negli anni successivi l’ex deputato Angeloni è stato coinvolto in altre vicende giudiziarie. Nel luglio 2010 è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta per corruzione su presunti affari con il terremoto dell’Aquila (caso giudiziario ancora in corso). In tempi più recenti un nuovo arresto nell’ambito dell’inchiesta sui presunti fondi neri Finmeccanica e la Valle del Giovenco, squadra con la quale Angeloni si era ripresentato sul palcoscenico del calcio marsicano. ©RIPRODUZIONE RISERVATA