Il nuovo centro storico illuminato solo dai cantieri 

L’allarme viene lanciato da Roberta Gargano dell’Associazione Città di Persone L’assessore Aquilio: ci sarà uno studio che verrà adeguato alle attuali esigenze 

L’AQUILA. «L’Aquila è una città medievale e merita un’illuminazione consona alla bellezza della sua architettura. Ma prima di pensare a qualunque tipo di intervento artistico, va affrontato il problema dell'illuminazione pubblica in centro storico, completamente carente».
Roberta Gargano, presidente dell'associazione Città di Persone, che ingloba residenti, commercianti e professionisti del centro, lancia l’allarme per le tante aree del centro storico completamente al buio e altre illuminate soltanto grazie ai fari delle imprese che stanno lavorando alla ricostruzione. Più che luci per un “Natale tutto l'anno”, Gargano sostiene la necessità di «un progetto di illuminazione che valorizzi i palazzi rinati, i monumenti e gli elementi architettonici di pregio. Ma propedeutico a questo c'è illuminazione delle strade e delle piazze pubbliche, dove è tornata la vita, dove hanno aperto negozi e gli edifici sono abitati». E sì che, mentre le luminarie natalizie continuano a brillare ben oltre l'Epifania – verranno spente il 16 gennaio – il buio, di sera, impera in buona parte del centro storico.
«Il concetto di illuminazione natalizia deve essere circoscritto alle festività», dice Gargano, «tra l'altro con progetti promozionali pensati per tempo, che possano realmente veicolare turisti in città. Diversa è l'illuminazione artistica, realizzata da professionisti del design, con fasci di luce sulle fontane, i capitelli, i portali, i balconi. Il bello che rinasce. Penso al progetto di luci realizzato a Senigallia o a quello di Arezzo, sotto una direzione artistica che metta insieme le diverse progettualità».
Ed è proprio quello che ha in mente l’assessore comunale al Turismo, Fabrizia Aquilio, di cui ha già parlato, ovvero «un sistema innovativo di illuminazione della città che sta rinascendo, coinvolgendo i migliori professionisti del settore, per elaborare un studio che sappia coniugare la valorizzazione dei monumenti con le esigenze degli abitanti che stanno ripopolando il centro», ha già sottolineato da tempo l’assessore Aquilio.
Gargano, anche su segnalazione dei componenti dell'Associazione, elenca le zone buie del centro, dove l'illuminazione pubblica è completamente assente o garantita solo dai privati, nello specifico dai fari dei cantieri: l'inizio di corso Federico II, corso Vittorio Emanuele (illuminato soltanto da un lato), via Sassa, via Campo di Fossa, unica strada praticabile per uscire da piazza della Prefettura, i vicoli intorno a piazzetta Rocca di Corno, via dell'Arcivescovado, via San Marciano, la zona di Costa Masciarelli, i vicoli che insistono su via Fortebraccio, l'intera area di San Domenico e piazza San Pietro, via Bone Novelle e via Rocca di Corno, solo parzialmente illuminate. «L'illuminazione pubblica è una priorità assoluta, il primo attrattore», sottolinea Gargano, «moltissime strade del centro sono completamente al buio o possono beneficiare solo dei fari cantieri, nei tratti dove sono in corso i lavori di ristrutturazione. Le abitazioni non affacciano tutte sull'asse centrale, si trovano nei vicoli, come anche i negozi. Vanno garantite l'incolumità e la sicurezza di chi transita in quelle aree, per farlo, occorre l'immediato ripristino dell'illuminazione pubblica».
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