<strong>Elezioni provinciali. </strong>In ballo Del Corvo e Letta, ma non si esclude un terzo incomodo

Il Pdl in campo con tre liste

Mercoledì Berlusconi sceglierà il candidato presidente

L’AQUILA. A tre giorni dal conclave di Roma con Berlusconi, che dovrebbe sciogliere gli ultimi nodi sul nome del candidato alla presidenza della Provincia del Pdl, si lavora alla compilazione delle liste. La novità sarà la presenza di due liste d’appoggio oltre a quella del Pdl.

Mercoledì alle 18 il coordinatore regionale del Popolo delle libertà, Filippo Piccone e il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi incontreranno Silvio Berlusconi a Roma. Sul tavolo del presidente del consiglio verranno calati i nomi degli aspiranti candidati. Di sicuro ci saranno quelli di Antonio Del Corvo e di Maria Teresa Letta. Nel primo caso la disponibilità alla candidatura è stata manifesta fin dal primo momento, nel secondo la responsabile regionale della Croce Rossa ha già detto a chiare note che non vuole partecipare. Il suo nome verrà proposto ugualmente. Qualcuno ipotizza un terzo incomodo, proveniente da quella che viene definita la «società civile» aquilana.

Circa le liste nel Pdl si aprono nuovi spazi per chi vuole misurarsi con l’elettorato. Chi non avrà un posto nella lista ufficiale del Pdl potrà trovarlo nelle altre liste satelliti che saranno comunque gestite dal partito di Berlusconi. Si tratta del resto di una scelta strategica, già attuata nelle altre province abruzzesi.

L’obiettivo dei dirigenti è quello di rendere competitiva la campagna elettorale. Il voto espresso a favore del singolo candidato viene attribuito automaticamente al candidato presidente e questo può diventare decisivo ai fini del risultato elettorale.
Non essendo possibile il voto disgiunto, infatti, risulterà fondamentale l’apporto dei singoli aspiranti consiglieri. Ad Avezzano, per esempio, nel Pdl si preannuncia lotta serrata tra gli statiani, che presenteranno un uomo di fiducia, e le persone vicine al sindaco Antonio Floris. Lotta serrata per prevalere che porterebbe tanto fieno in cascina per il candidato presidente.

Analogo ragionamento nella parte opposta, quella del Pd, dove la presidente uscente Stefania Pezzopane cercherà di approfittare di un doppio vantaggio: l’aver già amministrato per oltre un quinquennio e l’aver iniziato la campagna elettorale con un vantaggio di mesi. L’incognita vera è rappresentata dal ruolo che il presidente Berlusconi deciderà di rivestire in questa campagna elettorale. Se il premier scenderà in campo per favorire il suo candidato nella città capoluogo di provincia da cui si sente adottato, il suo impatto sull’opinione pubblica sarà dirompente. Pezzopane, permettendo, naturalmente.