Il questore: «Reati in calo, ma la gente non si sente sicura»

«Sono in diminuzione anche i furti in casa e nei cantieri Lavoreremo per presidiare ancor meglio il territorio»

L’AQUILA. «I reati rispetto allo scorso anno sono in calo, compresi i furti, ma la percezione di diffusa insicurezza è sempre alta. Non possiamo crogiolarci su questi dati e puntiamo a migliorare ancora con nuove iniziative».

Il questore Vittorio Rizzi ha così esordito nella conferenza di fine anno che ha tenuto ieri mattina per fare il punto sulla situazione a livello investigativo. I dati, più in particolare, parlano di 626 reati commessi in città nel 2012 a fronte dei 571 riscontrati fino a ieri. Quanto ai furti la situazione è la seguente, con 218 colpi nello scorso anno e 193 nell’anno in corso. A questi dati, però, andrebbe sommato un numero che nessuno conosce: quello dei reati commessi ma mai denunciati. Si tratta di cifre che, anche se non assolute, danno almeno l’indicazione che come microcriminalità siamo tornati ai dati del 2011.

Sul versante della repressione, le attività investigative sono state rivolte principalmente al contrasto dei reati predatori ai danni degli esercizi commerciali e delle abitazioni, come alla disarticolazione delle reti locali del traffico di stupefacenti. «Uno degli obiettivi per il prossimo anno», ha detto ancora Rizzi, «sarà di restituire la Questura alla città: metà dell’edificio in ristrutturazione va finita ed entro il 30 giugno 2014 ci riconsegneranno i lavori. La mancanza ha avuto il suo peso con disagi per l’utenza». Naturalmente sarà necessario attendere gli esiti dei collaudi prima di poter fruire dell’intera struttura di via Strinella. Quanto alla repressione dei reati, «molto forti sono i rapporti tra questore e procuratore per realizzare obiettivi di sicurezza condivisi. Un rapinatore fino a un attimo prima di commettere il reato è sotto l’egida del questore», ha ricordato, «ma subito dopo passa di competenza della Procura, un sistema che c’è solo in Italia». Rizzi ha poi affrontato il tema degli stupefacenti». «L’Aquila non è un centro di raffinazione e stoccaggio di cocaina ed eroina», ha ricordato il questore. «Un’indagine sul narcotraffico che, risalendo la filiera, porti fino in Colombia, sarà bellissima ma avrà pochi effetti sulla sicurezza locale: la tendenza è costruire sempre più indagini orizzontali. Il mio interesse è distruggere le catene di distribuzione affinché gli spacciatori non abbiano vita facile qui». Sotto il profilo della prevenzione, oltre all’ordinario dispiegamento delle Volanti sul territorio, sono stati sottolineati i servizi mirati quali la vigilanza delle aree commerciali, i controlli alle sale giochi, alle attività di money transfer, alle imprese, ai cantieri, fino alla presenza davanti alle scuole al momento dell’ingresso degli studenti e a tutti i servizi di prossimità, per stare vicino al cittadino e raccogliere le sue necessità. Un servizio importante è quello che viene fatto nel terminal di Collemaggio.

Il questore ha poi rimarcato l’attenzione sull’importanza dei contatti tra forze dell’ordine e istituti di vigilanza. «All’Aquila», ha detto, «di notte circolano ben sedici macchine di questi istituti che possono fornire informazioni utili a livello di presidio del territorio».

Nel frattempo sono aumentate le espulsioni mentre ha ottenuto un notevole successo il camper mobile per segnalare i casi di stalking. Il questore ha poi ricordato che in questi ultimi tempi ci sono stati 17 ammonimenti. «Si tratta di provvedimenti efficaci», ha detto ancora Rizzi, «in quanto, nella maggioranza dei casi, vengono adottati nei confronti di persone che hanno una loro dignità e un’immagine da difendere». In relazione alle indagini sulla ricostruzione, il questore ha detto che gli aquilani possono stare tranquilli «visti i bravi magistrati che ci sono qui». Alla conferenza hanno partecipato Paolo Di Domenico (dirigente Anticrimine), Enrico Rendesi (dirigente Volanti), Delfina Di Stefano (responsabile ufficio personale e coordinatrice delle progettualità).

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