Il tribunale è ripartito con tempi lunghi e caldo 

Situazione ancora ingessata per le udienze. Restano le misure per evitare il contagio  Capri (Ordine avvocati): è solo un rodaggio. Disagi per la mancanza di condizionatori

L’AQUILA. Nessuno poteva pretendere che nella giornata di ieri, indicata dal ministero come la data della ripartenza, il tribunale potesse funzionare come prima della pandemia.
Ci sono ancora intoppi, tempi lunghi per poter conferire con i cancellieri: ci si prenota tramite un supporto internet e si ottiene la data, spesso non sempre prossima, per poter conferire con gli addetti. Viene indicato anche un orario ma il rischio di dover comunque aspettare c’è. Prima tutto ciò si faceva con pochi minuti. Ci si può anche rivolgere all’Urp ma con tempi immaginabili. Almeno adesso i cancellieri sono quasi tutti tornati dallo smart working.
«Il lavoro a casa ci ha fatto perdere molto tempo», dice un avvocato, «stando a casa i cancellieri non avevano a disposizione i fascicoli che a noi interessano, per cui gli intoppi ci sono stati».
Il fatto è che non si possono rischiare contagi e bisogna evitare assembramenti. «L’ipotesi di contagi a palazzo di giustizia sarebbe una iattura», ha commentato alcuni giorni fa il presidente del tribunale Ciro Riviezzo, in una breve intervista a noi rilasciata, «questo non ce lo possiamo permettere». Questa direttiva prioritaria esclude che, anche con questa riapertura, negli uffici giudiziari possano accedere persone non direttamente coinvolte nei processi. Poi c’è il superlavoro delle guardie giurate cui è anche possibile rivolgersi per conferire con qualcuno. «Queste lungaggini», spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati Maurizio Capri, «sono anche causate dal fatto che alcune normative governative post Covid restano ancora in vigore a complicano le cose. E’ vero che alcuni cancellieri sono tornati ma essendo luglio ora alcuni di essi andranno in vacanza. Questa riapertura anticipata, però, ha anche un vantaggio. Quello di essere per tutti noi un rodaggio in vista di quella che dovrà essere la vera ripartenza, ovvero il primo settembre. Per ora è normale che tutto vada ancora lentamente e ci siano delle lamentele».
A proposito di lamentele alcuni addetti che lavorano nelle stanze che si affacciano sul parcheggio (zona sud del palazzo), devono sopportare un caldo africano. Non sono stati attivati i condizionatori e la temperatura è davvero eccessiva.
I tendaggi non sembrano risolvere il problema a causa di vetrate molto grandi che arroventano l’ambiente.
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