Il “vigile eroe” arrestato per mazzette

Feliciani (ai domiciliari) fu tra i primi ad arrivare a Onna e salvò molte persone che erano rimaste sotto le macerie

L’AQUILA. Qualcuno stenta a crederlo e non solo a Onna, ma è così: c’è anche Nazareno Feliciani, 50 anni, originario di Marana di Montereale, il vigile del fuoco “eroe” di Onna, nel post-terremoto, tra gli arrestati nell’inchiesta per le mazzette nel rilascio dei certificati della prevenzione antincendi avviata dalla Procura di Torino.

Feliciani, subito dopo il terremoto del 6 aprile di sette anni fa, era a capo di una squadra di 18 vigili del fuoco che portò i primi soccorsi nella frazione devastata dal sisma con 40 vittime.

Attualmente è in servizio al comando provinciale di Roma e si trova ora agli arresti domiciliari. Anche di fronte al suo nome i vigili del fuoco, che nel 2014 hanno fatto scattare l’inchiesta dei carabinieri di Torino, non hanno esitato a far partire gli accertamenti. «Onore a loro, che sono stati estremamente collaborativi e attenti anche in una situazione così delicata», ha commentato in conferenza stampa il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, colonnello Arturo Guarino.

Per Onna e gli aquilani Feliciani è una figura indimenticabile di quel 6 aprile di inferno: in mezzo alle macerie si muoveva come Rambo e, insieme ai suoi colleghi, ha contribuito a salvare persone che erano rimaste ferite sotto le macerie, in mezzo a gente disperata che piangeva e cercava i propri cari. Prestò il suo coraggio non solo a Onna, dove elogiò i residenti per l’aiuto che gli seppero dare, ma anche alla Casa dello studente e in un altro palazzo crollato situato in via XX Settembre.

Questo era ieri. Oggi, però, l’accusa da cui deve difendersi insieme ad altre persone sospettate è pesante: bustarelle per evitare interventi che potevano costare anche cento volte tanto. È quanto hanno documentato i carabinieri di Torino nell’inchiesta sulle tangenti per le certificazioni incendi sfociata ieri negli otto arresti disposti dal gip Roberto Ruscello. La consegna delle mazzette, documentata con telecamere nascoste dagli investigatori, avveniva in strada. In carcere è finito Antonio Esposito, architetto di 54 anni che si occupava delle pratiche della catena di supermercati Carrefour a Torino, Milano e Roma. La società è estranea all’accaduto e potrebbe essere parte lesa: il professionista avrebbe richiesto onorari gonfiati con la somma da corrispondere ai funzionari dei vigili del fuoco. In carcere anche Pasquale Boggeri, 64 anni, ex funzionario dei vigili del fuoco ora in pensione, Giovanni Amendolagine, 46 anni, vigile del fuoco in servizio al comando provinciale di Torino, e Luigi Pennacchioli, 53 anni, ingegnere libero professionista.

Oltre a Feliciani, che è stato arrestato mentre si trovava sulle piste da sci di Cavalese, in Trentino, sono finiti ai domiciliari un geometra e altre due persone. Gli arresti sono stati eseguiti in diverse città, ma secondo gli investigatori si tratta di episodi collegati tra loro. Entro dieci giorni l’interrogatorio di garanzia.

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