Il chiostro del monastero di Sant’Amico

L'AQUILA

Il virus entra nel monastero, addio a suora Raffaella

Nella Nardecchia, 97 anni, è la 200ª vittima del Covid in città. Non ha retto alle complicazioni dovute al contagio, in lutto la comunità delle monache agostiniane di Sant’Amico

L'AQUILA. Le grate della clausura attraversate dal virus mortale. La duecentesima vittima del Covid in città dall’inizio della pandemia è una religiosa della famiglia agostiniana del monastero di Sant’Amico, in centro storico. Le suore piangono la scomparsa di madre Raffaella Nardecchia (Nella), al secolo Bernardina. Era nata il 21 settembre del 1924 e si è spenta all’ospedale regionale San Salvatore, dove era stata ricoverata da alcuni giorni dopo aver contratto il virus tra le mura del monastero. La 97enne religiosa non ha retto alle ulteriori complicazioni che sono state determinate da un quadro clinico tipico di una paziente fragile.

Potrebbe essere stata la presenza di tre giovani religiose filippine in transito nel monastero aquilano, provenienti da Roma, ma dirette a Malta, a diffondere il contagio tra le sette suore che prima dell’Epifania risultavano tutte positive al Covid, anche se quasi del tutto asintomatiche dopo essersi sottoposte alla terza dose del vaccino. Per un periodo il monastero ha dovuto sospendere le celebrazioni comunitarie fino all’avvenuta negativizzazione delle religiose. Tuttavia, le condizioni di salute di suor Raffaella, già gravate dall’età avanzata, si sono ulteriormente aggravate in maniera irreversibile, tanto da richiederne il trasferimento in ospedale.

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