Tanti allevatori e turisti alla manifestazione organizzata dalla Camera di commercio a Campo Imperatore

In 12 mila alla rassegna degli ovini

Rainaldi: in provincia abbiamo 65 mila capi, una ricchezza da preservare

L'AQUILA. Lo scenario mozza il fiato: greggi al pascolo, cavalli al trotto, sullo sfondo le cime silenziose del Gran Sasso. Tutto intorno i colori e i sapori della montagna. È una festa per gli allevatori e i turisti.  In dodicimila sono accorsi a Campo Imperatore per la 51esima Rassegna ovini, organizzata dalla Camera di commercio dell'Aquila. Un appuntamento tradizionale che cresce di anno in anno. Un modo per valorizzare quella grande risorsa che è la montagna, così vicina alla città distrutta dal sisma. Qui, con il vento che sferza il viso, si respira aria di normalità. 

E di tempi antichi, quando i pascoli producevano ricchezza.  «Ancora oggi è così», fa notare il presidente della Camera di commercio, Giorgio Rainaldi. «La Camera di commercio crede moltissimo in questa manifestazione», dice soddisfatto.  Ancora una volta i numeri danno ragione a chi scommette sulla qualità delle produzioni locali.  «In provincia dell'Aquila ci sono 65mila ovini al pascolo», afferma, «quindicimila nella zona di Castel Del Monte. Una ricchezza inestimabile da preservare e valorizzare».  Ma il problema è sempre quello dei fondi, che scarseggiano. È l'argomento del giorno, di cui discutono gli allevatori e le autorità presenti.

Rainaldi afferma: «Il governo nazionale e regionale non hanno compreso che trascurare la montagna significa abbandonare l'economia del territorio».  È dello stesso avviso il direttore dell'ente camerale, Francesco Prosperococco: «La manovra finanziaria penalizza gli enti locali, in particolare i piccoli comuni limitando le risorse e frenando lo sviluppo. La tracciabilità delle produzioni locali è garanzia di genuinità per i consumatori».  Quei prodotti, ricotte, pecorini, prosciutti che campeggiano sugli stand affollati.  I turisti assaggiano e apprezzano: sono i sapori dell'Abruzzo interno.  Di una terra che ha ancora molto da offrire.

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