Edizione digitaleIl progetto avviato sabato. Ma qualcuno si lamenta: alto il costo per chi vive nelle frazioni
In discoteca e al pub senza macchina Oltre cento chiamate per il Taxi Smile
L’AQUILA. Sabato sera le chiamate sono state oltre un centinaio. Un avvio promettente per i promotori del progetto «Taxi Smile» che punta ad offrire ai giovani la possibilità di frequentare bar, ristoranti e discoteche cittadine lasciando a casa la macchina. Un servizio attuato grazie all’iniziativa del Consorzio tassisti dell’Aquila e della discoteca GretaGarbo, con la compartecipazione della Provincia, che si concretizza attraverso la convenzione con una ventina di locali che hanno ripreso l’attività. In sostanza, il giovedì e il sabato - dalle ore 20 alle 4 - si può accedere al servizio consegnando al tassista il ticket che potrà essere ritirato nei locali convenzionati con il consorzio. Il costo della corsa in taxi è di 4 euro per percorsi all’interno della fascia urbana. Per altri tragitti fuori dall’ambito urbano (nelle frazioni del comune) il prezzo della corsa sarà di 4 euro più la metà della somma indicata dal tassametro che viene attivato non appena l’auto supera i confini del territorio urbano.
Condizioni vantaggiose che saranno praticate solo per percorsi aventi come destinazione uno dei locali convenzionati e per il ritorno a casa. Un modo per consentire ai ragazzi di muoversi senza problemi e alle loro famiglie di vivere con maggiore tranquillità l’uscita serale dei figli.
Ma il debutto dell’iniziativa ha suscitato qualche polemica. A farsi sentire sono stati i genitori di alcuni ragazzi residenti nei nuovi agglomerati del progetto Case, fuori dall’ambito urbano, che hanno speso dai 12 ai 15 euro per tornare a casa in taxi.
«Tutto secondo quanto stabilito dal progetto» ribadiscono, però, i promotori dell’iniziativa. «La tariffa di 4 euro è applicata per i soli tragitti urbani (ad esempio fino a Sant’Elia), ma il servizio è comunque convenientissimo visto che il prezzo della corsa fuori città è ridotto del 50 per cento».
Condizioni vantaggiose che saranno praticate solo per percorsi aventi come destinazione uno dei locali convenzionati e per il ritorno a casa. Un modo per consentire ai ragazzi di muoversi senza problemi e alle loro famiglie di vivere con maggiore tranquillità l’uscita serale dei figli.
Ma il debutto dell’iniziativa ha suscitato qualche polemica. A farsi sentire sono stati i genitori di alcuni ragazzi residenti nei nuovi agglomerati del progetto Case, fuori dall’ambito urbano, che hanno speso dai 12 ai 15 euro per tornare a casa in taxi.
«Tutto secondo quanto stabilito dal progetto» ribadiscono, però, i promotori dell’iniziativa. «La tariffa di 4 euro è applicata per i soli tragitti urbani (ad esempio fino a Sant’Elia), ma il servizio è comunque convenientissimo visto che il prezzo della corsa fuori città è ridotto del 50 per cento».
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