ORSA UCCISA

In memoria di Amarena, indagini veloci e in difesa della fauna

Le motivazioni della manifestazione indetta per domenica 10  a Pescina. E nel pomeriggio la seconda iniziativa a San Benedetto dei Marsi con le bandiere nere in segno di lutto. Allestiti pullman gratis

PESCINA. Ad oggi hanno aderito WWF Italia, LIPU, LAV, ENPA, Legambiente, LNDC Animal Protection, Dalla parte dell’Orso, Salviamo l’Orso, Rewilding Appenines, Sezioni riunite d’Abruzzo di Italia Nostra, CAI Abruzzo, Orso and friends, Associazione di Promozione Sociale DFP Villavallelonga, Le Pine, Coop. Ecotur, Coop. Il Bosso, FederP.A.T.E.-Confesercenti Abruzzo, Mountain Wilderness Abruzzo, Parco Nazionale della Maiella, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Europa Verde - Verdi L’Aquila, Sinistra Italiana Abruzzo. Importante anche la collaborazione del Comune di Pescina che da subito ha aderito alla manifestazione fornendo il necessario supporto organizzativo.

Ricordiamo che nel pomeriggio alle 15 sempre di domenica, ma a San Benedetto dei Marsi è prevista un'altra manifestazione pro Amarena. L'iniziativa questa volta è della onlus Animalisti Italiani in sinergia con il Partito Animalista Europeo, con la partecipazione delle associazioni di protezione e di volontariato animalista nazionali ed è finalizzata alla sensibilizzazione al rispetto dei diritti degli animali tutelati dall’art. 9 della Costituzione Gli attivisti dell’Associazione Animalisti Italiani esprimeranno il loro lutto per l’orsa amarena sventolando le bandiere animaliste con nastro nero, in segno di profondo cordoglio.

Perciascuna delle due manifestazioni vengono organizzati pullman gratis da Pescara e da altre città.

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L’uccisione di Amarena ha colpito tutta l’Italia e in particolare la nostra regione perché questa orsa pacifica era diventata un simbolo dell’Abruzzo e della natura italiana. Aver ucciso una delle orse più prolifiche della limitata popolazione di orso bruno marsicano rappresenta un vero e proprio “crimine di natura” che peggiora le già critiche condizioni di questa specie. Situazione peraltro ancora più grave perché ora sono a rischio anche i due piccoli orsetti che, privi della madre, rischiano di trovare la morte. È necessario che vi sia una risposta forte a quanto è accaduto. Le istituzioni, le aree naturali protette, le associazioni ambientaliste e animaliste, ma anche le associazioni di categoria, gli agricoltori, gli allevatori e gli imprenditori del territorio devono sentirsi parte di un grande progetto di conservazione con un obiettivo comune: salvare gli ultimi 60 orsi bruni marsicani rimasti al mondo. La responsabilità di tutti noi è enorme. Per questo è importante essere in tanti domani alla manifestazione di Pescina.

In una nota si legge che è importante far sentire la nostra voce e chiedere:

• delle indagini rapide e una netta condanna per chi si è macchiato di questo gravissimo atto perché crimini del genere non possono comportare il semplice pagamento di una ammenda;

• un impegno straordinario affinché sia garantita la sopravvivenza, libera e in natura, dei due cuccioli di Amarena;

• la fine del clima di odio verso la fauna italiana che sta alimentando gli atti di bracconaggio e di crudeltà contro gli animali cui ormai assistiamo giornalmente;

• l’inasprimento delle pene per coloro che si macchiano di reati contro gli animali e, più in generale, contro lo straordinario patrimonio naturale del nostro Paese;

• il rafforzamento delle misure gestionali per garantire la coesistenza tra le attività umane e le specie selvatiche, ad iniziare dai grandi predatori, attraverso la diffusione di corrette conoscenze, buone pratiche di comportamento, strumenti di prevenzione e indennizzo dei danni.

L'ALTRA MANIFESTAZIONE A SAN BENEDETTO DEI MARSI. "Non meravigliamoci della recrudescenza di violenze nei confronti delle donne e dei più deboli in Italia, la crudeltà inizia sui più deboli, gli animali, e si sposta poi agli altri deboli della società: donne e immigrati, anziani, gay e disabili. Noi chiediamo al Parlamento di adeguare l'Italia agli altri Paesi Europei e di prevedere la galera per chi uccide o maltratta animali. L'assassino di Amarena è a piede libero, in America o in Gran Bretagna sarebbe già in prigione". Sono le parole di Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani Onlus, uno degli organizzatori, insieme al Partito Animalista Europeo (Pae), della manifestazione in programma domani, domenica 10 settembre, alle 15 in piazza Risorgimento a San Benedetto dei Marsi (L'Aquila), il paese dove la settimana scorsa è stata uccisa con un colpo di fucile l'orsa Amarena.

Insieme a Caporale, già consigliere regionale abruzzese, alla manifestazione parteciperà anche il segretario nazionale del Partito Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo. Gli attivisti dell'Associazione Animalisti Italiani esprimeranno il loro lutto per l'orsa Amarena sventolando le bandiere animaliste con nastro nero, in segno di profondo cordoglio. "La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini, come ci insegnano Ovidio e le ricerche di Fbi in America e del Cnr - prosegue Caporale in una nota - Rivolgiamo un accorato appello al Governo e al Parlamento affinché calendarizzino al più presto le modifiche alla Legge 189 sugli animali".

Il modello abruzzese, prosegue la nota di Caporale, "è considerato eccellenza nella capacità di armonizzare i territori antropizzati con la biodiversità e gli ecosistemi garantendo la tutela degli animali, principio assicurato da garanzia costituzionale nella recente modifica dell'art. 9. Modello di buone pratiche che auspichiamo possa essere presto esportato su tutto il territorio nazionale e non certamente scalfito dal recedente accadimento relativo all'uccisione volontaria, ingiustificata e non necessaria dell'orsa Amarena". L'Associazione sta organizzando pullman da Roma, in partenza alle 12.30 da via Tuscolana 1252, uscita metro A Giulio Agricola.